Repubblica.it – Zeman: “Trovo tanto talento sfruttiamolo per fare risultato”

L’emozione della prima volta smaltita con i bagno di folla di martedì a Trigoria, la voglia di ripartire già viva: “Ma prima vorrei ‘scollegarmi’ un po’ dopo aver festeggiato a Pescara“. A pochi giorni dall’annuncio ufficiale, Zeman inizia a disegnare la sua Roma. “In questa squadra ci sono tanti giocatori di talento e speriamo che riusciremo a sfruttare questo talento per fare dei risultati“.

Risultati, l’unica cosa, forse, che alla Roma non era riuscito a ottenere nel biennio con Sensi, 13 anni fa. “La gente da sempre mi chiede: “mister quando torna?”. Ora che sono tornato spero di regalargli quello che non gli ho regalato nei primi 2 anni“. Vittorie, quindi. Eppure, in tanti hanno dei dubbi sull’adattabilità di questa rosa alle idee tattiche del tecnico: “Ma non è un discorso di quanto la squadra è adatta a Zeman – giura il Boemo – spero che si adatteranno a me“. E il primo ad adattarsi dovrà essere Daniele De Rossi: in tanti, infatti, hanno già messo in dubbio la sua posizione di baluardo centrale davanti alla difesa. Non Zeman, però: “Credo che ci sia stato un grande equivoco, nel senso che si è detto che De Rossi non può giocare mediano. Per me De Rossi non è un regista alla Pirlo ma è un centromediano che può dare equilibrio alla squadra. Poi dipende da dove può essere più positivo per la squadra. Ma se il centromediano è un giocatore di equilibrio allora può avere accanto giocatori tecnici. Come a Foggia dove avevo Barone e Shalimov“. Un modo per sdoganare Pjanic: “Lo vedo come interno, anche se è quando uno ha la squadra in mano che vede e prova. Magari potrebbe finire anche a fare il terzino, anche se ho i miei dubbi“. I gol, però, li chiede a qualcun altro: “Con me gli attaccanti hanno fatto sempre gol. Il centrocampo serve per costruire e ha lavorato bene l’anno scorso visto che gli attaccanti hanno segnato 90 gol. Abbiamo fatto 45 gol in casa e 45 gol in trasferta? Sì, la squadra scendeva in campo cercando di imporsi. Spesso ci è riuscita e ha giocato in casa come in trasferta“.

Discorso a parte merita invece Totti, che Zeman riabbraccerà in campo dopo 13 anni. “Per me rimane sempre il giocatore più forte che ho avuto a disposizione – sorride il tecnico – poi sicuramente è cresciuto, faceva il militare l’ultima volta che l’ho avuto io e aveva quel talento che poi ha fatto vedere. Diventando centravanti è anche più suscettibile a prendere i falli contro e penso che siano stati un po’ tanti i due infortuni che ha avuto“. Nonostante un’amicizia sincera, con lui giura di non aver ancora parlato: “È in vacanza in America“. Per Totti, come per i suoi compagni, sarà comunque una drastica inversione di rotta, rispetto all’idea di calcio di Luis Enrique. Lo sa anche il neo allenatore romanista: “Lui usciva dalla scuola del Barcellona, dove si gioca tanto sul possesso. Io sono più veloce, nel senso che facendo tanto possesso si riesce a dare tempo all’avversario di sistemarsi in difesa ed è normale che contro un avversario chiuso è più difficile rispetto ad una difesa non preparata, non sistemata. Ma dipende anche da che giocatori hai“. Divergenze che non gli hanno impedito di ricevere i complimenti del guru del calcio alla catalana: Pep Guardiola. “I complimenti fanno sempre piacere – ammette Zeman – è sempre meglio che ricevere le pietre in testa. Però da gente che fa calcio, che ha fatto tanti risultati e che oggi per me è espressione del calcio mondiale, fa piacere doppio“.

L’inversione di rotta riguarderà anche la preparazione atletica. “Torneranno le doppie sedute – giura il Boemopenso che bisogna lavorare se si vuole migliorare. Non capisco i discorsi che si fanno sulla mia preparazione definendola massacrante ma sarà che provengo da altri sport dove ci si allena il doppio o il triplo e non è mai morto nessuno“. Eppure oggi sono altri i metodi di allenamento che vanno di moda: “A me dicono di essere antico ma ora stanno tornando tutti a fare più fondo. Se non si può fare durante il campionato è normale che vada fatto o prima o dopo. Spero di riuscire a lavorare secondo i miei programmi e che ci presenteremo al campionato in discreta forma“. Con il fondo e le doppie sedute, torneranno anche i ritiri prepartita, aboliti da Luis Enrique: “Prima di venire alla Roma ero alla Lazio – ricorda Zemane non avevo mai fatto ritiro. Ma alla Roma secondo me è utile farli”. Chissà che non raddoppino: in fondo, lo scandalo scommesse potrebbe regalare alla Roma una insperata Europa League: “pero che si risolva questo problema degli scandali perché non si può continuare così. Europa League? A me piace competere, quindi più competizioni sono meglio è“. Un’occasione in più per provare a vincere.

Repubblica.it – Matteo Pinci

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