Pagine Romaniste – Dopo le due sconfitte consecutive rimediate allo Stadio Olimpico contro Lille e Viktoria Plzen, la Roma ritrova fiducia in Europa League vincendo a Glasgow. A completare la serata positiva, anche la direzione dell’arbitro danese Morten Krogh, protagonista di una prova ordinata e coerente.
La partita si è distinta per il gioco corretto e per un dato insolito: nessun cartellino giallo estratto nell’arco dei novanta minuti. Krogh ha permesso un confronto fisico ma leale, mantenendo sempre il controllo e un metro di giudizio uniforme.
Entrambi i gol della Roma — quello di Soulé e quello di Pellegrini — sono risultati regolari, senza alcuna posizione di fuorigioco. Nell’azione del raddoppio, Dovbyk è tenuto in gioco da Souttar, mentre il fuorigioco di Soulé è stato ininfluente, poiché l’argentino non ha partecipato attivamente all’azione.
L’arbitro ha gestito bene anche i momenti più delicati: nessuno dei contatti tra Mancini e Moore, o tra Tsimikas e Gassama, meritava il rigore. Stesso discorso per gli episodi in area che hanno coinvolto El Shaarawy e Koné, entrambi valutati correttamente.
Unici appunti sul piano disciplinare riguardano due interventi duri — quello di Meghoma su Soulé e quello di Tavernier su Cristante — che avrebbero potuto essere sanzionati con un’ammonizione. Nel complesso, però, Krogh ha mostrato buon controllo emotivo, chiarezza nelle decisioni e capacità di favorire il gioco, conducendo la gara in modo sereno e lineare.



