Presunti fenomeni e mestieranti da rottamare

Una cosa, se non altro, adesso è chiara: la Roma non può fare a meno dei suoi vecchi. La realtà ci dice che se/quando mancano in contemporanea De Rossi, Kolarov e Manolas sono dolori di pancia. Traduzione: i nuovi acquisti stanno incidendo praticamente zero. La penosa esibizione partorita contro la Spal è una triste e sincera sintesi di tutti i limiti strutturali della Roma. Una squadra che quando non riesce a battere se stessa perde la partita, naufragando in un mare di mediocrità. Come riporta Il Messaggero, ci si aspettava, dopo le quattro vittoria di fila post Bologna, che la Roma desse continuità a gioco e risultati, invece si sono fatti due, se non tre passi indietro. Complici le prestazioni di alcuni elementi che tutto dovrebbero fare tranne che giocare con la maglia della Roma. Gente che non deve più chiedere nulla alla carriera se non un’onesta passeggiata sul viale del tramonto. E, poi, andiamoci piano, molto piano, prima di etichettare qualcuno, magari molto giovane, come fenomeno o giù di lì. Non si fa assolutamente il suo bene. Troppo spesso, a Roma, si regalano patenti esagerate, immeritate e incomprensibili solo perché si indossa la maglia della Roma. Poi all’Olimpico arriva uno come Lazzari, una vita in provincia, stipendio la metà di una dei tanti fenomeni romanisti, che ti ammazza per oltre novanta minuti, e solo allora ti rendi conto che troppe star di Trigoria sono irrimediabilmente prive di luce. 

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