Gazzetta dello Sport – Con Yanga-Mbiwa è una Roma blindata

Yanga-Mbiwa_presentazione_Roma

L’esperienza di Astori, il fisico di Yanga-Mbiwa (o Y. Mapou, come scritto sulla maglia), il senso dell’anticipo e la rapidità di Manolas. La Roma, ceduto il miglior centrale dello scorso campionato, Mehdi Benatia, e un giovane acerbo ma di belle speranze come Romagnoli, ha scelto di sostituire il marocchino diversificando le opzioni a disposizione di Garcia.

 

Insieme a Castan, o al suo posto come accaduto contro la Fiorentina, il tecnico avrà a disposizione tre giocatori diversi tra loro, adattabili a seconda della forma, delle circostanze e degli avversari. Tre per uno, verrebbe da dire, con tutto il rispetto per Romagnoli e Toloi, tornato in Brasile.

Più dieci Ventisei milioni, bonus esclusi, incassati dal Bayern per Benatia più mezzo milione preso dalla Samp per il prestito di Roma; un milione e 260.000 euro per Yanga-Mbiwa, 13 per Manolas (sempre bonus esclusi) e 2 per il prestito di Astori: sono oltre 10 i milioni guadagnati dalla Roma con questo valzer di operazioni al centro della difesa. Le casse di Pallotta sorridono, il campo dirà se sorriderà anche Garcia, che ha già avuto modo di conoscere Astori, al lavoro con la squadra negli Usa e di apprezzare la personalità di Manolas, subito in campo alla prima, contro la Fiorentina.

 
A SCUOLA Ora è il turno di Yanga-Mbiwa. Il tecnico lo ha voluto perché lo ha affrontato in Francia da avversario. A Trigoria lo sta già istruendo: il primo giorno test fisici in palestra, ora lavora col gruppo, grazie alla sosta, ed è seguito passo passo da Bompard e Fichaux. Parla inglese ed è madrelingua francese, adesso deve imparare la tattica e l’italiano, possibilmente contestualmente.

 
LA TELEFONATA «Io sono pronto — ha detto ieri, presentato dal Ceo Zanzi sempre sorridente per le foto di rito con la maglia numero 2 — e sono qui perché, come Garcia, voglio vincere lo scudetto. Sono affamato di titoli e trofei». Il tecnico lo ha «convinto a scegliere la Roma» e, ammette Yanga-Mbiwa, «è stato lui il primo a contattarmi e a telefonarmi. Poi ho parlato con il club». Nato, cresciuto ed esploso come difensore centrale, in Champions col Montpellier è stato impiegato anche come terzino destro: «Mi piace giocare al centro, ma non ho problemi ad adattarmi sulla fascia», dice. D’altronde Garcia lo ha chiamato anche per la sua duttilità e lui, pur sapendo di «dover fare molto per conquistarmi il posto da titolare», ci ha messo un attimo a dire sì. Con la speranza «che tutto questo mi aiuti anche a tornare nella nazionale francese».

 

 

Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli

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