Pjanic-Juve, Roma oltre la clausola

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Il Messaggero (U.Trani) – Il destino di Pjanic, più che alla clausola, sembra legato all’inequivocabile scrittura privata che l’interessato ha firmato insieme con l’ultimo rinnovo del contratto. Il documento sarebbe custodito allo studio Tonucci, in via Principessa Clotilde: lì, nell’ex ufficio del dg Baldissoni, il ds Sabatini costruisce e smonta a suo piacimento la Roma ormai da 5 anni. E, nella sua stanza con affaccio su Piazza del Popolo, sta preparando la nuova plusvalenza grazie a quell’impegno preso per iscritto. Che indica il prezzo del cartellino e la data di scadenza dell’accordo. In sintesi: se entro il 15 agosto si presenta un club, italiano o straniero, disposto a spendere 38 milioni (è la cifra che fanno sapere da Trigoria) per Mire, l’operazione diventa automatica. Anche perché tecnicamente è il calciatore a pagare.

STRADA SPIANATA – La Juve è uscita allo scoperto. E si è mossa con il suo allenatore. Che ha contattato Pjanic per spiegargli come mai lo vorrebbe a Torino: lo considera specialista nell’ultimo passaggio, quello decisivo. Da fermo o in movimento. Lo ha scelto proprio per gli assist, 12 nel torneo appena concluso, da offrire alle sue punte che vanno spesso in profondità. Il dg Marotta e il ds Paratici sono pronti ad accontentare l’allenatore. Ma il club di Agnelli non è intenzionato a pagare l’intera cifra. Questo sta a significare che è necessaria una negoziazione per arrivare a dama. E il feeling che esiste tra Pallotta e la società bianconera può essere d’aiuto nel discorso. Paratici ieri è stato nella capitale, ufficialmente per seguire Lazio-Fiorentina. La Roma e la Juve, comunque, hanno già cominciato a trattare.

OPZIONE DI SCORTA – E’ vero che il club giallorosso deve incassare almeno 30 milioni prima del 30 giugno per rispettare il Financial Fair Play, ma al tempo stesso spiegare alla piazza l’eventuale cessione di uno dei big della rosa proprio alla rivale storica che, nonostante i proclami d’estate, negli ultimi 3 anni non è mai riuscita a sfidare per il titolo, subendo distacchi pesanti in classifica. Lo stesso Pjanic, per quanto abbia dato la disponibilità ad Allegri, si augura che arrivi una proposta anche dall’estero. La Roma, invece, non si farebbe alcun problema. Anche perché non può proporre il prolungamento del contratto al calciatore: l’ingaggio lieviterebbe troppo. La risposta migliore, da Trigoria, sarebbe la richiesta di un giocatore: tipo il centravanti Zaza che, in bianconero, fa soprattutto il panchinaro. L’intesa è ovviamente da trovare, inserendo il giovane attaccante nella trattativa e aggiungendo 20 milioni. La società giallorossa preferirebbe solo il cash. La Juve potrebbe replicare la formula usata per avere Dybala dal Palermo: 30 milioni più 8 di bonus per prendere il bosniaco.

SOSTITUTO GIÀ INDIVIDUATO – Spalletti, da tempo, ha indicato Witsel, centrocampista che ritiene ideale per rimpiazzare Pjanic nella rosa. È stato lui a prendere il belga allo Zenit. Si fida, insomma. E l’acquisto, per tranquillizzare la piazza, andrebbe annunciato prima di qualsiasi partenza eccellente. Lucio sta facendo il punto della situazione con la proprietà Usa: Zecca è il suo primo riferimento anche sul mercato. Il tecnico conosce il piano del club, come ha ricordato, sabato sera, in pubblico. «Qualche uscita va fatta». Come priorità vorrebbe la conferma dei migliori. Che nessuno, a quanto pare, gli ha garantito. Anzi, negli ultimi giorni, ha raccolto informazioni discordanti e per niente rassicuranti. E cioè che, per sistemare i conti, non basterebbe più cedere solo 1 tra Ruediger, Manolas,Nainggolan e Pjanic. Chissà se è colpa del 3° posto che lascia la partecipazione alla Champions in bilico fino ai play off di agosto, tappa inedita nella storia della Roma. Non potrà, insomma, essere accontentato nemmeno De Rossi. Che a San Siro ha detto: «Io, se fossi la società, confermerei tutti». Ci vorrebbero 40 milioni: Rudiger (9), El Shaarawy (13) e Digne (16,5). Investimento, però, considerato fuori budget dalla proprietà Usa.

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