Pjanic: “Io, Totti, De Rossi e una Roma quasi perfetta. La Bosnia per me è tutto”

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La Gazzetta dello Sport (S.Boldrini) – Il cielo di Dublino è una coperta grigia. Non fa freddo, ma improvvise folate di vento fanno barcollare i passanti. Il primo commento di Miralem Pjanic, appena sbarcato nella capitale irlandese, dove stasera la Bosnia cercherà di strappare la qualificazione all’Europeo, nonostante l’1-1 dell’andata, è lapidario: «Mamma mia che tempo». Un attimo, e non c’è neppure bisogno di rivolgergli la prima domanda. La Francia è una parte di cuore importante per il fuoriclasse della Roma: ha vissuto 7 anni tra Metz e Lione.

Gli attentati di Parigi sono l’11 settembre dell’Europa.
«Quello che è accaduto è terribile. È una tragedia per tutto il mondo, non solo per l’Europa. Sono morti giovanissimi e bambini. Ragazzi come noi, che volevano godersi il venerdì sera ascoltando musica, o andando al ristorante».

La tragedia ha sfiorato lo stadio Saint-Denis, dove si stava giocando Francia-Germania.
«È la dimostrazione che oggi non esiste un posto sicuro. Anche il calcio deve prendere coscienza che il mondo sta cambiando. Il terrorismo ha raggiunto nuovi livelli di pericolosità e il mondo è scosso da troppe guerre».

La Francia ospiterà l’Europeo del 2016.
«Dobbiamo abbracciare la Francia e non lasciarla sola in questa guerra. La Francia va sostenuta. L’Europeo va affrontato senza paura. Il calcio è una parte importante della vita quotidiana e noi non dobbiamo rinunciare alle nostre cose».

L’Europeo a 24 squadre sarà un minimondiale.
«La Germania resta la favorita. Il Belgio può essere la sorpresa. Poi le solite, compresa l’Italia. La vostra nazionale ha un grande allenatore».

Un altro estimatore di Conte?
«Nell’Italia si vede la sua mano. Conte è un vincente, uno dei migliori al mondo. I miei compagni di squadra della Roma sono entusiasti di lui quando tornano dalle partite con la Nazionale».

La Roma è in corsa per lo scudetto.
«È il miglior campionato degli ultimi anni, aperto fino all’ultimo. Vincerà chi sarà più continuo».

Analizziamo le vostre rivali, cominciando dal Napoli.
«Sarri sta lavorando benissimo. È riuscito a migliorare il Napoli di Benitez. Il punto di forza è Higuain: è uno dei giocatori più decisivi della serie A. La Fiorentina mi ha fatto una bella impressione. Con l’Inter non dovevamo perdere. Finora non ha rubato l’occhio, ma ci ha battuto. E questo significa che ha sostanza».

La Roma?
«Dobbiamo cercare la continuità. In campionato potevamo avere qualche punto in più: non meritavamo di perdere a Genova e Milano. Ci aspetta un ciclo importante prima di Natale: dobbiamo salutare il 2015 il più in alto possibile. In Champions ci manca sempre qualcosa al momento di chiudere le partite. Ci complichiamo la vita. A Leverkusen siamo passati dallo 0-2 al 4-2 e siamo riusciti ad incassare due gol negli ultimi sei minuti, pareggiando 4-4. Abbiamo rischiato anche all’Olimpico, ma il 3-2 è un risultato d’oro».

Tredici partite, 7 gol e 4 assist: una stagione super per Pjanic, a parte l’espulsione di Milano.
«Sto bene fisicamente e questo mi aiuta. Mi sono allenato durante le vacanze per superare il problema alla caviglia che la scorsa stagione mi aveva costretto a giocare con il dolore».

A parte Totti e De Rossi, Pjanic è il romanista di maggior lungo corso. È l’acquisto più datato della Roma americana.
«Sono orgoglioso di esserci ancora. Qui sto bene, vincere qualcosa renderebbe tutto perfetto».

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