Ieri a Stoccolma è stato rinnovato fino al 31 maggio 2022 l’accordo tra Uefa (nella foto il presidente Platini) ed Eca, l’associazione dei club. Il nuovo accordo segna un diverso livello di collaborazione tra i club e le federazioni nazionali, garantendo ai primi un ruolo di primo piano nella governance e una maggior condivisione dei ricavi. Per la prima volta, in occasione delle fasi finali dell’Europeo 2020, i benefici finanziari destinati ai club verranno calcolati in percentuale sui ricavi lordi totali. I club riceveranno l’8% dei ricavi provenienti da diritti tv, commerciali e biglietteria con un minimo fissato a 200 milioni di euro, 50 in più rispetto al precedente accordo. Più soldi i club li riceveranno anche dalla Fifa: per il Mondiale in Russia e in Qatar la quota sarà di 209 milioni (erano 70 per il Mondiale brasiliano e 40 per quello sudafricano del 2010). Ma i soldi veri arriveranno dalla Champions: nel ciclo 2012-15 la Champions aveva ricavi per 1,4 miliardi l’anno e l’Europa League 243, per il ciclo 2015-18 l’aumento sarà del 32%: 1,9 miliardi per la Champions e 300 per l’Europa League. Con biglietti e hospitality si arriverà a 2,24 miliardi per le due coppe. E, con ricavi del genere, aumenteranno anche i premi per i club partecipanti.
Corriere della Sera
