Passi avanti per il nuovo Stadio. Resta il nodo della Roma-Lido

Nell’intervista rilasciata ai microfoni di Sky, Baldissoni ha ribadito come la costruzione del nuovo stadio resti fondamentale nei progetti della Roma. Da esso infatti dipendono anche i successi della squadra capitolina, che, come affermato dal suo vice-presidente, potranno arrivare costantemente solo con uno stadio di proprietà. La costruzione del nuovo impianto aumenterebbe in maniera notevole il fatturato dei giallorossi, che attualmente è meno della metà di quello della Juventus. Proprio ieri si è tenuta una nuova riunione fra i proponenti e gli uffici comunali. Da essa si è potuto evincere che le distanze, ormai, non sembrano più cosi ampie come lo erano a cavallo fra Pasqua e fine maggio. La prossima riunione, allargata a Città Metropolitana, è fissata per venerdì 21. Vicini a un’intesa anche per quanto riguarda la questione legata all’acquisto dei nuovi treni per la Roma-Lido, i cui costi saranno coperti dalla Roma con i 45 milioni del contributo costo di costruzione. Il Campidoglio avrebbe accettato la proposta della società di essere non solo “ufficiale pagatore” ma di curare anche la gestione dell’appalto. In via di soluzione anche il tema del metodo di calcolo da pagare se venissero separati l’asset Stadio da quello della proprietà della società sportiva. Resta ancora vivo il problema legato alla contestualità, ovvero al contestuale funzionamento delle opere pubbliche di mobilità al momento dell’apertura dello Stadio. Con le opere di mobilità pubblica da rifare, il rischio è che lo stadio possa esser pronto ma non raggiungibile dai tifosi, e quindi inutilizzabile. Dopo l’incontro dei giorni scorsi tra il vice-presidente della Roma e la Raggi, si sta analizzando la possibilità di rivolgersi alla Conferenza dei Servizi per decidere quale debba essere l’interpretazione delle varie prescrizioni. La Roma spera quindi che dalla Conferenza dei Servizi venga dato un parere favorevole che possa sbloccare la situazione, per poi poter chieder il voto in Consiglio Comunale. In caso di bocciatura in Consiglio Comunale si andrebbe ad aprire un contenzioso giudiziario. Nel frattempo rimane vivo il piano di riserva di Fiumicino. Lo riporta Il Tempo.

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