Nonostante i tanti debiti, fuori fido per 13 milioni di euro, Parnasi manteneva alto il suo tenore di vita. A parlare del milioni di euro prelevato per ristrutturare il suo attico e superattico, come riporta Il Messaggero, sono gli stessi dipendenti dell’imprenditore. I carabinieri del nucleo investigativo annotano come Parnasi cercasse partner per lo Stadio: “Nell’ambito della ricerca dì finanziatori per la progettazione e la costruzione dello Stadio della Roma, Parnasi intrattiene numerosi contatti telefonici con svariati personaggi del mondo finanziario, bancario ed imprenditoriale italiano ed internazionale. La continua ricerca di denaro da immettere nelle casse del gruppo e, in particolare, della società Eurnova, che sta realizzando l’opera, sono oggetto di dialoghi telefonici anche tra i diretti collaboratori. Gli interlocutori fanno più volte riferimento al fatto che Parnasi preleverà la maggior parte del denaro per fini personali. Nello specifico chiariscono è intenzionato a prendere circa 1 milione di euro, utilizzandone una quota per uso personale, una per pagare la ditta che sta eseguendo la ristrutturazione della sua abitazione e una parte ancora per retribuire il consulente, Valerio Gravio“. Dalle carte emerge anche il pressing indiretto di Parnasi per la chiusura della Conferenza dei servizi. Il 24 novembre 2017 le registrazioni, scrivono i carabinieri “denotano la posizione di favore dell’assessore (regionale ndr) Michele Civita nei confronti della società Eurnova e quindi del progetto stadio“. Il 5 dicembre un manager di Eurnova evidenzia la possibilità che la Conferenza possa essere rinviata, ma Baldissoni tranquillizza perchè ha “appreso da Civita che questi avrebbe intimato alla Manetti di concludere a qualsiasi costo la Conferenza“.