Corriere della Sera – Una trasferta con il doppio dei tiri e dei passaggi

Rudi_Garcia

Vincere una partita a due minuti dalla fine non è certo una passeggiata, ma tra questo e dire che la Roma ha sofferto a Parma ce ne passa. Meglio: è un bel soffrire andare in trasferta su un campo difficile, con otto infortunati e fare più o meno il doppio dell’avversario. Queste le cifre, tutte a favore dei giallorossi: 13 tiri a 6; 64% di possesso palla a 36%; 644 passaggi (82,8% riusciti) a 345 (62,7%). Come ha detto Garcia: il Parma non ha giocato male, ma si è quasi solo difeso.
Ancora una volta la trave portante del gioco di Garcia è stato il centrocampo, cioè il «quadrato magico» composto da Pjanic (129 palloni toccati, 92,9% di passaggi riusciti), Keita (127, 91,2%) e Nainggolan (114, 87,1%) con l’aggiunta di Francesco Totti (64, 77,5%) sempre più centravanti arretrato e di manovra.
Il giocatore più atteso era sicuramente Adem Ljajic, dopo i fischi di una parte della curva Sud al suo ingresso in campo contro il Cagliari all’Olimpico. Garcia gli ha dato fiducia «al 200%», come ha detto proprio l’allenatore nella conferenza stampa della vigilia. Una mossa psicologica? Forse. I numeri della partita, però, dicono che Ljajic se l’è meritata in campo: un tiro, un gol, 3 occasioni create (come Totti), 40 palloni giocati, il 50% di duelli vinti (Gervinho, per una volta in serata negativa, si è fermato al 25%), 32 passaggi effettuati con il 90,6% di riuscita. Le opinioni sono tutte rispettabili, i preconcetti lo sono un po’ meno.

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