Pallotta alza la voce e la Raggi accelera

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Che il Grande Amore non fosse mai nato, tutto sommato era una cosa ormai scritta in cielo. Due giorni fa, però, la frattura – sia chiaro: virtuale – tra i tifosi della Roma e il presidente James Pallotta è apparsa evidente. Durante la festa (si fa per di­ re) per l’addio al calcio di Totti, infatti, le rarissime inquadrature del numero uno del club sui maxi­schermi sono state accolte da bordate di fischi inferiori solo a quelle riservate a Spalletti, così come il linguaggio del corpo del capitano giallorosso, mentre il presidente lo abbracciava, ha evidenziato tra di loro una intimità assai relativa. Nel post­partita, invece, è stato Pallotta ad essere duro, chiarendo bene il motivo del suo interesse. Ovvero: «Se lo stadio non sarà pronto entro il 2020 avrete un altro proprietario, me ne torno a casa». Ecco, visto che la frase è stata pronunciata forse in una giornata non proprio adatta, i tifosi ieri hanno snobbato la minaccia, anche se – è bene ricordarlo – si tratta del presidente con la media punti più alta della sto­ria della Roma. Vincere, però, è un’altra cosa.

IN GIUNTA – Una cosa però è certa: la vicenda stadio è centrale non solo nelle strategie della società, ma anche del Comune, dove le parole di Pallot­ta hanno avuto eco. Il piano della sindaca Raggi sembra es­sere chiaro: portare in Giunta (e approvare) il nuovo proget­to dello stadio di Tor di Valle, poi – tra il 12 e il 18 giugno – avere il via libera dal Consiglio Comunale sulla delibera di Pubblica Utilità. Questo con­sentirebbe, secondo i proposi­ ti, di abbreviare l’iter della nuova Conferenza dei Servizi che dovrà essere convocata, anche se la Regione aveva po­ sto come data ultima il 15 giu­gno. L’impressione però è che non ci saranno irrigidimenti perché – anche se perplessità ancora sussistono – nessun partito vorrebbe mai opporsi ad un progetto del genere.

IN CORSA – «La delibera sullo stadio della Roma arriverà in giunta subito dopo il ponte del 2 giugno, per andare in Aula nella settimana tra il 12 e il 18 giugno. La nostra “deadline” per l’ok è il 15 giugno. Siamo soddisfatti del lavoro fatto che sarà illustrato ai capigruppo di opposizione già questa setti­mana dall’assessore Montuo­ri». La delibera, com’è noto, attesterà l’utilità pubblica del progetto rinnovato che preve­de il taglio del 50% delle cuba­ture. Pallotta, tra l’altro, trova sponda anche in Forza Italia. «Sono assolutamente com­prensibili le dichiarazioni di Pallotta – scrive il vicepresi­dente della commissione Urba­nistica della Regione, Adriano Palozzi. «Dopo mesi e mesi di tira e molla tra Regione Lazio e Comune di Roma, è necessario che la sindaca Raggi lasci alle spalle i facili trionfalismi, ascolti seriamente il monito di Pallotta e comprenda che ades­so non si può perdere ulteriore tempo, procedendo spediti verso la costruzione dell’im­pianto. Su cui, a dire il vero, ad oggi si sa poco se non il taglio delle cubature e il rischio ridi­mensionamento delle opere pubbliche». In ogni caso, il la­voro sullo stadio non è manca­to, visto che allo studio Tonucci si sono incontrati il d.g. Mauro Baldissoni, il costruttore Luca Parnasi e il direttore per l’Italia di LandLease Giovanni Mar­roccoli. Il futuro della Roma, d’altronde, passa anche da lì.

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