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Primavera, la Roma aspetta il Cagliari

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Il Tempo (M. Vitelli) – Domani la Roma ospita al Tre Fontane (ore 10.45) il Cagliari. A tre giornate dalla chiusura della regular season (poi ci saranno i playoff e i playout), la squadra di De Rossi guida la classifica con tre punti di vantaggio sull’Inter. “Ultimamente giochiamo bene, ma non riusciamo a chiudere le partite – le parole di Alberto De Rossi al termine della gara pareggiata in trasferta col Genoa – dobbiamo ritrovarci per chiudere il campionato come lo abbiamo iniziato, quando eravamo protagonisti”. La gara con gli isolani, al momento quarti, può essere l’occasione giusta per riprendere la corsa.

La Roma è salita al livello di Mourinho

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Roma's Portuguese manager Jose Mourinho gestures on the touchline during the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Oli SCARFF / AFP) (Photo by OLI SCARFF/AFP via Getty Images)

Corriere dello Sport (R. Maida) – He’s a hammer“. È un martello. I giornalisti inglesi al King Power Stadium descrivono così José Mourinho, dopo averlo (ri)visto giocare la partita con i suoi incontenibili balzi a bordo panchina. Il metodo motivazionale, che punta prima sulla testa e poi sugli schemi, comincia a erogare risultati nella Roma, ormai solida e concreta.

Se ne è accorto anche Gary Lineker, leggenda del calcio inglese e tifoso del Leicester, che ha usato l’ironia british per descrivere le difficoltà impreviste incontrate da Brendan Rodgers nella semifinale di Conference. “Quel cappotto che sembra una volpe argentata – ha scritto su Twitter commentando il look di Mou – è stata una strategia per disorientare noi Foxes. Sta funzionando”.

Ecco: con il principio dichiarato della “stabilità”, che protegge meglio di qualunque cappotto, Mourinho ha trasmesso un’identità alla squadra che può quasi prescindere dai risultati delle prossime tre settimane: la Roma potrà vincere la Conference League e arrivare quinta in campionato oppure perdere tutto, persino un piazzamento in Europa. L’importante sarà il piano di rafforzamento estivo, semmai. “Ma per come stiamo lavorando i progressi sono evidenti – ha chiarito l’allenatore – io sono contento comunque per quello che siamo diventati. Cinque mesi fa a Leicester avremmo perso, invece ora siamo qui ad accettare un risultato che magari poteva essere più favorevole“.

Ha impiegato meno di un’ora a entrare nel cuore dei romanisti, che lo hanno eletto naturalmente a capopopolo, ha impiegato meno di un anno a creare una Roma a sua immagine e somiglianza.

Era il 4 maggio quando i Friedkin, con una semifinale ancora da giocare, ne annunciavano a sorpresa l’ingaggio. In molti all’epoca sospettavano che Mourinho si fosse accontentato della prima offerta disponibile dopo il doloroso esonero del Tottenham. E che mirasse a garantirsi un finale di carriera passionale ma non troppo ambizioso in un bel posto dove vivere.

Forse, nonostante il curriculum, era stato sottovalutato. E si è capito in modo definitivo il 9 gennaio, la sera dell’incredibile sconfitta contro la Juventus, quando disse schiettamente: “Non pensavo fosse così difficile trasmettere la mia mentalità. Qui c’è gente abituata alla comfort zone di un quinto-sesto posto. Ma devono essere i calciatori a salire al mio livello, non io a scendere al loro“.

Detto, fatto. È cominciata lì la serie di 13 giornate di campionato senza sconfitte, interrotta sabato scorso dall’Inter che è anche l’unica squadra italiana ad aver battuto la Roma nel periodo esaminato, Coppa Italia inclusa. L’altro ko, ricordato per la rissa da spogliatoio più che per il risultato, è stato quello ininfluente di Bodø, cancellato dal 4-0 dell’Olimpico.

Al McDonald’s la festa giallorossa assieme ai Friedkin

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Soccer: Italian Serie A ,As Roma v FC Crotone Ryan and Dan Friedkin president of Roma during the Italian Serie A soccer match As Roma v FC Crotone in the Olympic stadium in Rome, Italy, 09 May 2021. Imago ImagesEmmefoto Copyright: xImagoxImagesEmmefotox

Corriere dello Sport (R. Maida) – Dan Friedkin è un uomo silenzioso, riservato, e quindi molto semplice nelle esigenze e nelle abitudini. Come un padre qualunque, ha portato i figli Ryan Corbyn a mangiare da Mc Donald’s dopo aver assistito alla partita della sua Roma Leicester. La scelta si spiega in parte con la difficoltà di reperire un ristorante in città alle 23 di un giorno feriale (sarebbe più facile vincere lo scudetto).

Ma al tempo stesso racconta l’idea che il presidente ha di sé: non sono un vip, sono un uomo normale. Immaginate però la reazione che hanno avuto quei tifosi che, pure loro in cerca di un panino di ritorno dallo stadio, hanno scoperto di avere a pochi centimetri l’uomo che ha portato Mourinho alla Roma.

È cominciata una festicciola, alla quale i tre Friedkin non si sono sottratti: sebbene abbiano scelto di non comunicare attraverso i media, sono persone molto attente al benessere della collettività che rappresentano. Cori, foto e incitamenti hanno sorpreso i dipendenti del fast food, che non capivano cosa stesse succedendo.

Friedkin, come sempre, non hanno viaggiato con la squadra. Si spostano con il loro aereo privato, che spesso il patriarca Dan guida personalmente. Ma prima di separarsi da Mourinho Tiago Pinto, hanno fatto pervenire i complimenti a tutti per il buon risultato ottenuto a Leicester. In un anno solare, nonostante qualche difficoltà tecnica e qualche errore gestionale, hanno già vissuto due semifinali europee: non è esattamente scontato per un presidente della Roma.

Arnautovic, ti ricordi Mourinho?

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BOLOGNA, ITALY - FEBRUARY 21: Marko Arnautovic of Bologna FC reacts during the Serie A match between Bologna FC and Spezia Calcio at Stadio Renato Dall'Ara on February 21, 2022 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Corriere dello Sport (G. Burreddu) – Altra big, e anche stavolta Marko Arnautovic è pronto. Ormai il bomber austriaco ci ha preso gusto: già a quota 13 in campionato, adesso vuole arrivare almeno a 15 reti. Avrà l’occasione proprio contro la Roma, in una trasferta che per il Bologna si annuncia complicata e difficile. Eppure, dopo la vittoria sull’Inter al Dall’Ara, in casa rossoblù ora tutto appare possibile.

Un traguardo possibile è dunque anche quello dei gol, un obiettivo che Arnautovic si è fissato, un progetto personale per dare alla squadra ancora più gioia. Adesso che sta meglio, niente può fermarlo. Dopo il gol all’Inter, ora Marko ha messo nel mirino anche la Roma. Mourinho? Ho imparato molto da lui, lo porterò con me per la vita. Ogni tanto ci sentiamo. Poi abbiamo un gruppo su WhatsApp con tutti i giocatori dell’Inter del 2010. Sono rimasto in contatto con loro“.

José ha raccontato che nella prima stagione all’Inter “i miei attaccanti erano Ibrahimovic, Adriano, Crespo e Cruz. Ci stringiamo la mano, scambiamo due parole e Marko mi dice ‘Mister, io sono meglio di tutti loro’. Questo è Marko, uno sicuro di sé“.

Mkhitaryan lascia Mourinho nei guai

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Leicester City's English midfielder Kiernan Dewsbury-Hall (C) fouls Roma's Armenian midfielder Henrikh Mkhitaryan (R) during the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Geoff Caddick / AFP) (Photo by GEOFF CADDICK/AFP via Getty Images)

Il Messaggero (G. Lengua) – Hernrikh Mkhitaryan alza bandiera bianca dopo una stagione da record: 40 presenze da titolare su 49 partite. Un anno impeccabile se al 60′ della prima semifinale di Conference League contro il Leicester, non avesse chiesto l’immediata sostituzione per un infortunio muscolare.

La prima diagnosi: sospetto stiramento al flessore della coscia destra, stop di almeno 20 giorni. Micki si è già sottoposto a un’ecografia, oggi ne farà un’altra e lunedì la risonanza magnetica: se le tempistiche saranno confermate potrà tornare per l’ultima di campionato con il Torino e/o per l’eventuale finale di Conference a Tirana (25 maggio). 

Il primo a parlare delle sue condizioni è stato Mourinho al termine della partita di Leicester – senza avere esami sottomano – lasciando intendere che il guaio sarebbe potuto essere grave: “Per uscire da una partita di questo livello vuol dire che le notizie non sono buone“.

 

De Silvestri: “Mi farà strano vedere Mourinho all’Olimpico”

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EMPOLI, ITALY - SEPTEMBER 26: Lorenzo De Silvestri of Bologna FC in action during the Serie A match between Empoli FC and Bologna FC at Stadio Carlo Castellani on September 26, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Lorenzo De Silvestri ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. L’esterno del Bologna – avversario domani sera (ore 20:45) – della Roma di Mourinho, ha parlato – tra i vari temi – anche della gara dell’Olimpico. Di seguito le parole dell’ex Lazio, Fiorentina e Sampdoria.

La sua idea di Mourinho? 

La prima volta lo vidi quando giocavo con la Fiorentina e l’Inter ci estromise in semifinale di Coppa Italia. Mi farà strano vederlo dentro all’Olimpico ma non vedo l’ora di giocare.

Il sogno sono i 50 punti? Battere la Roma da… laziale? 

Il punteggio massimo con Sinisa è stato 47 punti: va superato. E il sogno vero è di poterlo fare avendolo lì. Vicino a noi.

Avete battuto l’Inter, la Roma e la Lazio; pareggiato in casa – Milan e casa -Juventus: perché grandi con le grandi? 

Sono quelle cose che non puoi spiegarti. La cosa da chiedersi è perché non siamo stati così bravi nelle altre gare. Ma capiremo.

Bomber Pellegrini e baby Zalewski, così i ragazzi di Trigoria guidano lo sprint

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Roma's British forward Tammy Abraham (L) celebrates with Roma's Polish forward Nicola Zalewski (C) and Roma's Italian midfielder Lorenzo Pellegrini after scoring his second goal during the Italian Serie A football match between AS Roma and Lazio on March 20, 2022 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Nessuno intende scomodare due totem del calibro di Totti e De Rossi, ci mancherebbe altro. Non sarebbe neanche corretto, per alcuni versi. Ma intanto questa Roma, quella che sogna di sbarcare a Tirana per la finale di Conference League, è figlia soprattutto di due uomini della Lupa: Lorenzo Pellegrini e Nicola Zalewski.

E non solo perché il gol che ha permesso alla squadra di Mourinho di uscire indenne dal King Power Stadium l’hanno confezionato proprio loro due, ma anche perché il loro attaccamento alla causa e alla maglia è forse superiore a quello di chiunque altro nella rosa giallorossa.

Del resto, Pellegrini e Zalewski, sono romani e romanisti, cresciuti a Trigoria, hanno il cuore colorato di giallo e di rosso. Come Totti e De Rossi, appunto, ma anche come Florenzi, un altro figlio di Roma che in giallorosso ha vissuto in modo intenso, nel bene e nel male.

E proprio come loro, Pellegrini ha proseguito la dinastia dei capitani nati in casa, con l’immensa gioia dello stesso Francesco Totti, che non più di tardi di lunedì scorso avventa commentato così: “Sono contento che Lorenzo si sia ripreso in mano la piazza. Ho sempre detto che sarebbe stato il capitano del futuro, molta gente ora ha capito che ragazzo è: puro e vero, un aspetto importante“.

Zalewski, invece, sta facendo un percorso diverso, ma anche a Leicester ha sorpreso per personalità, giocando senza paura o emozione una semifinale europea. Con un numero nel destino, quel venti che sta lì a distinguere i suoi anni e le sue partite in prima squadra. Ed affrontare un semifinale con così poca esperienza e così tanto carattere non era affatto scontato.

Friedkin, selfie coi tifosi. Ed è vicino al Cannes

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La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Si può conquistare la vetrina in mille modi. Dan Friedkin ha scelto di farlo con eleganza. Prima facendo i complimenti a squadra e staff per la prestazione di Leicester, poi andando in un McDonald fuori dallo stadio come un tifoso qualsiasi. Coca Cola e sandwich il menu, per una spesa complessiva intorno alle 20 sterline. Inutile dire che il selfie fatto con un tifoso ha fatto il giro del web.

Ma poi anche con la sostanza, visto che in Francia si scrive come sia alle battute conclusive la trattativa per l’acquisto del Cannes (terza serie). Motivo? Farne un satellite della Roma e approfittare dei terreni intorno al centro sportivo, di proprietà del club. La firma, si dice, può arrivare durante il Festival del Cinema, in programma dal 17 al 28 maggio.

Felix, che sorpresa: trova allo stadio un ex insegnante

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NAPLES, ITALY - APRIL 18: Felix Afena-Gyan of AS Roma during the Serie A match between SSC Napoli and AS Roma at Stadio Diego Armando Maradona on April 18, 2022 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport – Finale con sorpresa per Felix, che al King Power Stadium giovedì ha trovato un tifoso speciale, il suo ex insegnante di Scienze Sociali Enoch Adomako, che ha avuto l’attaccante come alunno alla Berekum Presby Senior High School. D’obbligo, a fine gara, il regalo della maglia con cui Felix ha giocato contro il Leicester e le foto di rito.

Conta la testa: Veretout asso nella manica?

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MILAN, ITALY - FEBRUARY 08: Jordan Veretout of AS Roma looks on during the Coppa Italia match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on February 08, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport – Tre partite diverse, da affrontare – come dice lo stesso Mourinho – utilizzando “la testa più che il cuore”. Si comincia col Bologna, ma per certi verti la più insidiosa. Da Trigoria si racconta che la Roma sia tornata esausta da Leicester, complice anche un controllo di sicurezza più lungo del solito. 

Ma la squadra di Mihajlovic non fa sconti a nessuno. Ovvio, però, che arriverà all’Olimpico per fare la partita. Quindi toccherà ai giallorossi sbloccare il match per poi giocare negli spazi, come predilige.

Discorso diverso, invece, quello contro il Leicester. Mourinho sa che la squadra di Rodgers difficilmente imposterà la partita come all’andata, assediando la Roma fin dall’inizio, il suo obiettivo sarà quello che i padroni di casa, spinti dal pubblico, lascino dietro la linea difensiva quegli spazi in cui i suoi attaccanti sono abili a muoversi.

Proprio la profondità sarà ciò che la Roma andrà a cercare il 9 maggio contro la Fiorentina. Dopo il doppio flop contro Salernitana e Udinese, la Viola dovrà fare una partita d’attacco per cercare l’assalto al quinto posto. In quel caso, potrebbe essere proprio la squadra di Mourinho a poter approfittare degli spazi a disposizione. L’asso nella manica? Il ritrovato utilizzo di Veretout, che può far sia da centrocampista di posizione che da incursore a seconda del bisogno.

Torna Spinazzola. Così El Shaarawy può fare la punta

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FLORENCE, ITALY - MARCH 03: Leonardo Spinazzola of AS Roma celebrates after scoring a goal during the Serie A match between ACF Fiorentina and AS Roma at Stadio Artemio Franchi on March 3, 2021 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport – Il trittico di partite che attende Mourinho sarà anche un banco di prova per la gestione di tutta la rosa. In attesa della sospirata qualità, più agevole da raggiungere se arrivasse la vittoria in Conference League, lo Special One deve tirare il meglio dai suoi in questo periodo delicato.

In una parola, aspettiamoci di vedere un turnover sensibile, ma ragionato. Se l’infortunio di Mkhitaryan ha già rilanciato Veretout, anche Oliveira troverà spazio, nonostante debba saltare per squalifica la partita di domani col Bologna.

Alle conferme che arrivano dal baby Zalewski, si aggiunge la possibilità dell’impiego di Vina e, soprattutto, l’imminente rientro (per qualche minuto magari già domani nel corso del match contro i rossoblù) di Spinazzola.

Tutto questo consentirebbe di “liberare” El Shaarawy dagli obblighi di esterno a tutta fascia, per farlo giocare da punta.  La sensazione è che – per un lasso di tempo da quantificare – sia Abraham che Zaniolo debbano tirare il fiato. Così il Faraone, ma anche gli stessi Felix e Shomurodov potranno tornare utili.

I nove giorni di Mourinho: tattica, cambi e 140mila tifosi, così la Roma si gioca tutto

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Roma's Portuguese manager Jose Mourinho gestures on the touchline during the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Oli SCARFF / AFP) (Photo by OLI SCARFF/AFP via Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Proprio in questi giorni, un anno fa, Dan Friedkin incontrava a Londra quello che il calcio conosce come Special One. Non sappiamo come si concluderà questa stagione, ma una cosa appare certa: José Mourinho ha cambiato la Roma, ricevendo ieri i complimenti dallo stesso Dan. Per capire poi se riuscirà, al primo colpo, a estinguere quella fame di trofei che nell’universo giallorosso dura da 14 anni, occorrerà che l’inizio di maggio sia gestito nel migliore dei modi possibili.

BolognaLeicester, prima di tutto, e poi la Fiorentina indirizzeranno tutti i giudizi. Motivazioni, tattica, infortuni, turnover: la gestione di ogni aspetto potrebbe essere decisivo. Partendo dal primo punto, difficile sbagliare se si ritiene che sul fronte della personalità nessuno come l’allenatore portoghese sappia trasmetterla in tempi rapidi. I primi risultati già si vedono: sul terreno di gioco e fuori.

La Roma spaurita, che a ottobre veniva umiliata dal Bodo, non esiste più. Al suo posto c’è una squadra che sa tenere il campo, sa soffrire e colpire quando serve, proprio come ha dimostrato col Leicester. Il resto lo sta fornendo un appoggio popolare che non si vedeva più da anni.

Domani contro il Bologna e giovedì contro il Leicester l’Olimpico sarà tutto esaurito: 140.000 persone a spingere la squadra verso la conquista del 5° posto in campionato e, soprattutto, la finale di Conference League. Poi lunedì 9 maggio, a Firenze, andrà in scena quella che rischia di essere una sorta di «spareggio» per suggellare la stagione del salto di qualità. E se le motivazioni vengono dall’entusiasmo, la Roma ha già vinto.

Tre partite diverse, da affrontare – come dice lo stesso Mourinho – utilizzando «la testa più che il cuore». Si comincia col Bologna, sulla carta la più semplice, ma per certi versi la più insidiosa. Da Trigoria si racconta che la Roma sia tornata esausta da Leicester, complice anche un controllo di sicurezza più lungo del solito. Ma la squadra di Mihajlovic non fa sconti a nessuno.

Ovvio, però, che verrà all’Olimpico per fare la partita. Quindi toccherà ai giallorossi sbloccare il match per poi giocare negli spazi, come predilige. Il segreto? Far girare la palla velocemente e cercare gli uno contro uno vincenti: il resto verrà da sé. Discorso diverso, invece, quello contro il Leicester.

L’allenatore portoghese sa che la squadra di Rodgers difficilmente imposterà la partita come all’andata, assediando la Roma fin dall’inizio. il suo obiettivo sarà quello che i padroni di casa, spinti dal pubblico, lascino dietro la linea difensiva quegli spazi in cui i suoi attaccanti sono abili a muoversi.

La Uefa regala 6 mila biglietti per la finale di Conference. Friedkin-Cannes, l’affare è quasi fatto

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Soccer: Italian Serie A ,As Roma v FC Crotone Ryan e Dan Friedkin president of Roma during the Italian Serie A soccer match As Roma v FC Crotone in the Olympic stadium in Rome, Italy, 09 May 2021. Imago ImagesEmmefoto Copyright: xImagoxImagesEmmefotox

Il Messaggero – I Friedkin stanno per chiudere l’acquisto del Cannes, club di terza serie. I rumors arrivano dalla Francia: l’accordo conclusivo sarebbe fissato per il periodo del festival cinematografico, dal 17 al 28 maggio. L’interesse per il piccolo club francese non è solo calcistico, ma è anche legato a questioni turistico-immobiliari.

In quei giorni (il 25) è prevista anche la finale di Conference League a Tirana, dove i Friedkin contano di andare. La Uefa regala trentamila biglietti per le finali: seimila sono per quella di Conference. I requisiti per prenderli? Chi è abbonato da più tempo, chi ha assistito al maggior numero di partite in trasferta, etc etc.

Oggi gli esami: Mkhitaryan rischia uno stop di 15-20 giorni

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LEICESTER, ENGLAND - APRIL 28: Kiernan Dewsbury-Hall of Leicester City is challenged by Henrikh Mkhitaryan of AS Roma during the UEFA Conference League Semi Final Leg One match between Leicester City and AS Roma at The King Power Stadium on April 28, 2022 in Leicester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)

Corriere della Sera (G. Piacentini) – Mkhitaryan tiene in apprensione la Roma. Uscito per un problema al flessore della gamba destra durante la gara di Leicester, rischia di saltare buona parte del finale di stagione: di sicuro non ci sarà domenica sera contro il Bologna e anche la sua presenza per la partita di ritorno contro gli inglesi è praticamente da escludere.

E se dovesse saltare solo queste due partite sarebbe andata pure bene. Miki ieri era a Trigoria ma, mentre i compagni hanno svolto il consueto lavoro di scarico dopo una partita, lui ha fatto fisioterapia.

Rimandati, probabilmente a sabato, gli esami strumentali che serviranno per capire se c’è lesione ed eventualmente di che grado: così si potrà sapere quanto tempo dovrà rimanere fermo. Il rischio è uno stop di 15-20 giorni.

Un bel problema per José Mourinho che contro il Bologna dovrà rinunciare anche a Sergio Oliveira, squalificato. Contro la formazione emiliana, quindi, spazio in mezzo al campo ad uno tra Veretout e Bove al fianco di Cristante; possibile una chance anche per El Shaarawy e Kumbulla.

Zalewski strega l’Europa: Mourinho vince la scommessa

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Leicester City's Portuguese defender Ricardo Pereira (L) vies with Roma's Polish midfielder Nicola Zalewski (R) during the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Geoff Caddick / AFP) (Photo by GEOFF CADDICK/AFP via Getty Images)

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – iMourinho ha cominciato a vincere la sua scommessa non dopo una buona partita, ma dopo una brutta, con tante difficoltà e voti bassi in pagella. Nicola Zalewski, da esterno nel centrocampo a 5, in Udinese-Roma (1-1) era andato in crisi contro Molina Deulofeu, schierato in posizione troppo “bassa” e poco aiutato da Zaniolo in fase difensiva.

Alla prima occasione, però, lo Special One ha difeso Zalewski e attaccato i critici: «Un allenatore di m… sarebbe collassato sotto i giudizi e il bambino non avrebbe più giocato».

Il bambino Zalewski, invece, ha continuato a giocare e adesso è un punto fermo della squadra titolare. Un lavoro costruito passo dopo passo. A gennaio erano arrivate alla Roma alcune richieste per averlo in prestito, ma Mourinho si è opposto. Nel 2021 l’italo-polacco aveva giocato assai poco: 40 minuti tra Serie A (16), e Conference League (24).

Lo Special One, però, lo aveva visto lavorare bene in allenamento e nel 2022 è cambiato tutto. Zalewski, sulla fascia sinistra, ha scavalcato Vina El Shaarawy, giocando 814 minuti (577 in campionato, 232 in Conference League e 5 in Coppa Italia). E, soprattutto, giocando bene.

Zalewski ha saputo usare nel modo migliore anche il palcoscenico internazionale. I due assist in fotocopia serviti a Zaniolo (il 3-0 contro il Bodo) e Pellegrini (l’1-0 contro il Leicester) hanno fatto lievitare il suo valore di mercato anche in Europa. Se pochi mesi fa poteva valere un paio di milioni, adesso il suo valore è decuplicato. Ma la Roma non pensa a una cessione, nemmeno con il prossimo rientro in campo di Spinazzola.

La carica dei 130mila: Bologna e Leicester, l’Olimpico diventa il palco dei sogni

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TOPSHOT - AS Roma's supporters wave scarves during the Serie A football match between AS Roma and Salernitana at The Olympic Stadium in Rome on April 10, 2022. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Il Messaggero (A. Angeloni) – La carica di non si sa quanti, 130, 140 mila, imbucati compresi. Tanti, un popolo: la città è rappresentata, un po’ domani, in Roma-Bologna (c’è ancora una minima disponibilità di tagliandi) e giovedì in Roma-Leicester (ticket sold out, stadio chiuso a 62 mila spettatori). L’Olimpico c’è, come sempre, ora tocca alla Roma.

Questo entusiasmo, questa enorme passione risbocciata, non vanno via. Restano addosso, contagiano tutti, il vicino di casa diffidente e quel ragazzo che allo stadio non va mai e figuriamoci se ha mai avuto voglia o occasione di farsi una trasferta. La Roma è piena della sua gente e non si sta giocando la finale di Champions o lo scudetto, ma solo un quinto posto dignitosissimo e una finale di Conference League.

Ma oggi la Roma di Mourinho è una squadra vera, certo con i suoi mille difetti, e molti vogliono sentirla dal vivo. Viverla da vicino, ascoltarne le musiche, cantare, farsi accecare dai colori, potersi liberare all’urlo davanti a un gol. Questo oggi ispira il gruppo giallorosso, al di là dei risultati: lo stadio era pieno anche quando non andava bene nulla. È magicamente tornata la simbiosi di un tempo, l’empatia, così la chiama spesso Mourinho. E forse lui è l’artefice di questo desiderio di Roma, della tanta voglia di stingersi un po’.

Mourinho in questo è davvero Special: rende tutto un po’ magico, sa caricare i suoi calciatori anche davanti alle sue stesse critiche (a volte pesanti), sa fomentare il popolo del quale diventa un condottiero, indicando la strada per non si sa dove, contro uno o tutti: ha capito che a Roma le strade non portano quasi mai ai successi, passa da altro.

Ecco, questa città, ci riferiamo alla parte romanista, proprio ora merita di poter gioire, di alzare un trofeo dopo cosi tanto tempo, dopo anni a festeggiare piazzamenti spacciati per successi. Ora qualcosa la Roma può raccogliere: cinque partite da giocare, vincendole tutte sono garantiti quinto posto e finale di Conference, mentre vincendone sei…

Mkhitaryan è l’unica brutta notizia da Leicester

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Roma's Armenian midfielder Henrikh Mkhitaryan crosses the ball during the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Oli SCARFF / AFP) (Photo by OLI SCARFF/AFP via Getty Images)

La Repubblica (A. Di Carlo) – Si è fermato sul più bello, con la Roma in vantaggio al King Power Stadium e con la finale di Tirana più vicina: l’aria sconsolata, la smorfia di disappunto in direzione della panchina, prima di essere sostituito. L’infortunio muscolare di Henrikh Mkhitaryan è l’unica brutta notizia della notte di Leicester: l’armeno ha dovuto abbandonare la semifinale di andata dopo un’ora di gioco, per un problema rimediato al flessore della coscia destra.

E le sensazioni del calciatore sono state sin da subito negative, gli accertamenti delle prossime ore chiariranno la reale entità dell’infortunio muscolare. José Mourinho, salvo sorprese, non avrà a disposizione il calciatore per la sfida di ritorno, in programma giovedì prossimo in un Olimpico che si preannuncia infuocato.

Il calciatore ieri sera avvertiva ancora fastidio: l’idea è quella di riaverlo per le ultime gare della stagione, con la speranza che il calendario giallorosso possa allungarsi di qualche giorno, fino alla finalissima di Conference League a Tirana. Lui, che con l’Arsenal saltò la finale di Europa League di Baku per i rapporti tesi tra Armenia e Azerbaijan, proverà il recupero in extremis, per tornare protagonista in campo.

Chelsea, Club venduto per 4,7 miliardi di euro

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Chelsea's Russian owner Roman Abramovich applauds, as players celebrate their league title win at the end of the Premier League football match between Chelsea and Sunderland at Stamford Bridge in London on May 21, 2017. Chelsea's extended victory parade reached a climax with the trophy presentation on May 21, 2017 after being crowned Premier League champions with two games to go. / AFP PHOTO / Ben STANSALL / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 75 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications. / (Photo credit should read BEN STANSALL/AFP via Getty Images)

È finita l’era di Abramovich al Chelsea. Il Club inglese è stato venduto per 4,7 miliardi di euro. Questa la conferma arrivata dal portale svizzero Blick che conferma le prime indiscrezioni del Wall Street Journal: “Lo svizzero Hansjoerg Wyss, 86 anni, ha vinto la gara per il club londinese Chelsea Fc. Il consorzio miliardario svizzero guidato dal 48enne Todd Boehly è stato scelto dalla banca commerciale newyorkese Raine ed ha eliminato i restanti concorrenti“.

Friedkin, vicino l’acquisto del Cannes

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La famiglia Friedkin, dopo aver comprato la Roma, presto potrebbe piazzare un altro colpo calcistico. Come riportato da La Gazzetta dello Sport per i texani è veramente vicino l’acquisto del Cannes, squadra che milita nella terza serie francese. Oltre alla valenza che potrebbe avere per la Roma come club satellite, c’è da considerare il fatto che intorno al centro sportivo ci sono dei terreni edificabili su cui sarebbe possibile fare ottimi affari. Il tutto potrebbe avvenire a fine maggio.

Bologna, seduta tattica in vista della Roma. Domani De Leo in conferenza alle 10

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GENOA, ITALY - SEPTEMBER 25: Miroslav Tanjga vice-coach of Bologna (right) talks with his assistant Emilio De Leo before the Serie A match between Genoa CFC and Bologna FC at Stadio Luigi Ferraris on September 25, 2019 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Il Bologna di Mihajlovic è tornato ad allenarsi in vista del match contro la Roma in programma domenica alle ore 20:45. Gli emiliani, reduci dalla clamorosa vittoria contro l’Inter, hanno svolto una seduta tattica. Questo il report:

“A due giorni dalla partita dell’Olimpico i rossoblù hanno svolto una seduta tattica con prove di calci piazzati. Terapie per Mitchell Dijks, allenamento differenziato per Michael Kingsley. Domani, vigilia di Roma-Bologna, i rossoblù sosterranno la seduta di rifinitura a porte chiuse. Emilio De Leo sarà a disposizione dei giornalisti in conferenza alle 10 presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli”.