Nuovo muro Juve, Benatia fa il leader: “Siamo i più forti”

La Gazzetta dello Sport (A.Bocci) – L’ombra di John Arne Riise, autore dell’ultimo gol-vittoria della Roma a casa Juve, si proietta su Wojciech Szczesny sette anni e undici mesi dopo, minuto più minuto meno, con le sembianze giovani di Patrik Schick, il ragazzo che voleva la Juve, e la Juve voleva lui, ma poi non lo ha voluto più. Un matrimonio fallito, una vendetta che non si è consumata grazie al fantastico finale di partita del portiere polacco, bravo a sigillare un risultato che pareva messo in banca e non lo era per niente. Hanno fatto quasi tutto loro, gli ex romanisti: Medhi Benatia con la rete decisiva e l’incauto retropassaggio che si è trasformato nella migliore delle occasioni per il pari, Miralem Pjanic con la quantità industriale di traiettorie disegnate per i compagni e la traversa colpita dopo una lunga fuga in territorio giallorosso, e appunto Szczesny, avvinghiato alla fine dai compagni in un abbraccio corale e significativo. «Siamo ancora la squadra da battere», dice orgoglioso Benatia. Dopo l’infortunio e un periodo opaco è tornato al top e con lui non si passa: da quando è tornato titolare la Juve ha smesso di prendere gol. Questione di chimica forse, visto che con Chiellini si intende benissimo, a parte quel retropassaggio che avrebbe potuto costare parecchio.

GOL E NON SOLO – «Sono contento per la vittoria, perché la Roma è una grande squadra, una rivale per lo scudetto e noi stiamo lavorando da mesi per continuare a vincere in Italia», ha detto il marocchino. «Con questo atteggiamento possiamo riuscirci, lo stiamo dimostrando. Vincere con un mio gol poi è una felicità in più, ma avremmo dovuto chiudere la partita segnando il secondo e il terzo gol, invece nel finale abbiamo rischiato. Colpa del mio errore. È stata un’esitazione, un malinteso mio con Chiellini che ci poteva costare tanto, ma per fortuna Szczesny è stato fenomenale». A rimediare e a conservare il vantaggio esiguo prodotto da Benatia, l’uomo che secondo Barzagli vale Bonucci e non è una investitura da poco. Aveva problemi in difesa la Juve a inizio stagione, ha avuto qualche problema Benatia, arrivato dal Bayern lo scorso anno a Torino. Nella seconda stagione bianconera il suo rendimento è cresciuto, così come l’intesa con i compagni. Chiellini-Benatia è una coppia che sta funzionando e la ritrovata efficacia difensiva ha permesso alla Juve di rilanciarsi per lo scudetto, nonostante le grandi fatiche in attacco. E stavolta Benatia ha aggiunto anche il gol a una partita imperfetta, ma fondamentale. Dicono che sia tornato rigenerato dopo la qualificazione al Mondiale conquistata dal suo Marocco: sono passati vent’anni dall’ultima volta e Mehdi andrà in Russia da capitano. Sono passati sette anni e undici mesi dall’ultimo successo della Roma a casa Juve e la strana coppia di ex romanisti Szczesny-Benatia passerà un buon Natale come tutta la Juve. Non in testa alla classifica, ma comunque in relax.

RIPARTENZA – Si sente la fiducia addosso, Benatia, cosa che forse non gli accadeva nella stagione passata. «Ci serviva un top player per colmare il vuoto lasciato da Bonucci e Mehdi lo è. Sta facendo vedere quanto vale», ha detto Barzagli. E sta dimostrando grande personalità anche Szczesny mentre si abitua al pensiero dell’eredità Buffon. Un’eredità pesantissima se non si prende nel modo giusto, però sommerso dagli abbracci di Chiellini, Barzagli e compagnia a fine partita, Szczesny ha capito probabilmente che quando sarà il momento tutto sembrerà naturale. Lo ha detto Juve-Roma, guarda un po’, con i suoi pali, le sue traverse e una vendetta che non si è consumata.

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