La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – A Lecce in tanti si aspettavano che a tirare fuori la Roma dalle sabbie mobili potesse essere lui, Romelu Lukaku, il centravanti belga a cui Daniele De Rossi chiede i gol per il rush finale, quello che porterà (o meno) al traguardo della Champions. Ed invece Big Rom ha provato a lottare, ha sbuffato, a volte con lo sguardo smarrito, spesso sembrato meno gigante di quel che è nel confronto con Pongracic, il difensore che di colpo lo ha “rimpicciolito”. A vedere i numeri totali verrebbe da pensare mediamente solo cose positive, visto che Lukaku da inizio anno ha segnato 18 gol in 38 partite, quasi uno ogni due gare. In realtà, però, il 2024 è un anno quasi maledetto per Romelu. In questo nuovo anno solare, infatti, Lukaku ha segnato solo 4 reti.

Del resto, con il 4-3-3 derossiano Lukaku ha meno campo da coprire, ma anche più densità intorno a sé, soprattutto poi quando uno dei due esterni d’attacco stringe verso il centro per lasciare spazio in fascia alla sovrapposizione del terzino. Detto questo, la Roma continua a credere che possa essere proprio Lukaku l’arma in più in questo finale di campionato. Esattamente come Lukaku continua a credere che possa esserci la Roma nel suo futuro. La Roma in prestito potrebbe anche pensarci, comprare il cartellino sarebbe invece un’operazione dissanguante, considerando anche l’ingaggio (almeno triennale) da corrispondergli (7,5 milioni è quello attuale, ma da giugno non ci saranno più i benefici del Decreto Crescita).