Nela: “La Roma? Se cambi allenatore e rimangono questi interpreti cambierà poco”

Sebino_Nela

L’ex difensore giallorosso, Sebino Nela, è intervenuto ai microfoni di CSS durante la trasmissione ‘Te la do io Tokyo‘ commentando la sconfitta di ieri in Champions League della Roma contro il BATE Borisov (3-2):

Quella di ieri è una sconfitta che può complicare il girone, ma perchè è arrivata questa sconfitta? La prima impressione riguarda la maglia…è brutta. E poi non mi piace il fatto che per tutte le volte che si sbaglia una partita tutte le colpe vadano all’allenatore, ho giocato tanti anni a calcio mi sono preso applausi, riconoscimenti ma anche insulti quando lo meritavo. Una riflessione sulla squadra va fatta. La Roma è una buona squadra, ma oltre ai piedi serve la mentalità, l’agonismo, far capire che il più forte sei tu. Manca l’intelligenza tattica. Un po’ di pressione psicologica va fatta all’avversario. Ci vuole anche che in campo qualcuno prenda per mano un po’ tutti con l’obiettivo di prendere il risultato. Se cambi allenatore e rimangono questi interpreti cambierà poco. E poi quale allenatore? Con quali sistemi di gioco? Li davanti l’unico giocatore che conosce la tattica è Iago Falque, sia Iturbe che Gervinho mi sembra che non conoscano bene la tattica. Entrambi avranno bisogno di lavorare tanto sulla tattica perchè il calcio non è fatto solo corsa“.

Una squadra senza anima?
Potrebbe, ma ragioniamo sul valore di questa rosa. Ci sono tanti giovani che devono imparare a fare tante cose, tutti ci siamo resi conto su chi si può contare e su chi no. Un discorso è giocare con l’undici titolare e un conto è giocare con gli altri. In questo caso qualcosa manca. Il turn-over? Se un giocatore sta bene deve sempre giocare, quando sarà bollito dopo otto/nove partite di seguito si può riposare. Dove sta lo spirito? Hai compromesso tutto con la partita a Borisov“.

Come si fa a preparare male una gara di Champions League?
La preparazione della partita è fondamentale, oggi con la tecnologia è ancora più facile studiare la squadra. Il giocatore deve capire cos’è la Champions e il piacere che può portare questa competizione. Prepararla male vuol dire non capire dove sei e cosa stai facendo. Un conto sono Barcellona e Real Madrid dove le partite si fanno da sole, ma quando incontri una squadra di medio basso lignaggio, la vera squadra porta la partita a casa“.

Che ne pensi di Digne?
E’ un ragazzo di carattere, un terzino sinistro che gioca sulla verticale. Il fisico non è straordinario ma per uno che gioca sulla fascia non è straordinario. Giudizio positivo per come interpreta il calcio“.

Cosa sarebbe significato per voi entrare allo stadio senza la Curva Sud?
Io ero molto legato alla tifoseria, sono stato anche insultato e criticato ma è successo a tutti anche a Totti. Ogni trasferta ci portavamo dietro dieci mila persone e tutti ci dicevano: “Che grande tifoseria avete” ed io mi gonfiavo il petto. Tutte le parti devono fare qualcosa per tornare ai tempi di una volta. Giocatori, società, Prefetto, Questore, devono ricomporre la situazione. Altrimenti si può anche giocare a Novara e Vercelli. Non esiste al mondo che una squadra come la Roma non si vada aiutata, la Juventus è aiutata dai tifosi. Io vedo che nessuno fa nulla e questa cosa mi infastidisce parecchio. Ci sono ex miei compagni, passati anche per poco, innamorati come pochi della Roma. Ci sarà qualcosa che quando indossi quella maglia che ti fa sentire uomo, ti da un senso di appartenenza?“.

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