Mou, primo processo: “Ho queste riserve…”

Il Messaggero (S.Carina) – Tra una presa di responsabilità (inevitabile) per la disfatta e molteplici bordate ad una parte di rosa che non sente sua (“Abbiamo perso contro una squadra che rispetto ai calciatori che ho schierato, ha più qualità di noi“), Mourinho lancia un messaggio sibillino. Un giro di parole per andare a confutare in primis quanto Pinto aveva provato nervosamente a dire, indispettito, ai microfoni di Sky nel pre-partita, negando problematiche con il tecnico legate alla rosa corta.

Il segnale di José, però, è rivolto anche ai Friedkin. Perché il tecnico, che per la prima volta in carriera ha subito 6 gol, è il primo a rimandare al mittente le possibili lusinghe del Newcastle o di altre sirene della Premier che inevitabilmente si affacceranno prossimamente. Ha già ribadito che non intende abbandonare la nave prima dei tre anni di contratto sottoscritti, ma, detto questo, non intende prestarsi a queste brutte figure. E per non incorrere in ciò, serve un mercato importante. Già a gennaio, altrimenti tutto oscilla tra l’aleatorio e la chimera. Con 12-13 calciatori non si va da nessuna parte. 

Ieri rappresenta un punto di non ritorno. Le parole di Mou pesano come macigni: “Se potessi giocare sempre con gli stessi lo farei, ma penso che sia rischioso perché abbiamo una differenza significativa di qualità tra un gruppo di giocatori e un altro. Una cosa è la squadra di 12-13 giocatori, un’altra il resto“. La Roma è ufficialmente spaccata a metà: da un lato il gruppo dei fedelissimi, dall’altra quello dei reietti. Ai quali José non ha concesso nessun alibi: “Mi chiedete se i giocatori che impiego meno hanno un problema di mentalità, visto che si sentono ripetere spesso di non essere all’altezza? No, il problema è soltanto di qualità. Ora non mi chiederete più perché non giocano“.

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