Il Messaggero (G. Lengua) – La gente è con Mourinho. Lo stadio gli ha tributato l’ovazione alla lettura delle formazione. È il punto fermo della Roma, l’uomo da cui ripartire. Tutto può cambiare, ma non José perché i limiti della squadra sono ormai evidenti, soprattutto quelli difensivi. Il reparto fa una fatica enorme anche ad arginare il Frosinone e senza Smalling e Llorente l’unica soluzione è arretrare Cristante.

Negli anni passati il primo ad essere messo in discussione in un momento di crisi è stato spesso l’allenatore, ma la gente riconosce che è l’unico fuoriclasse (assieme a Lukaku e Dybala) che non merita di essere esonerato. Un atteggiamento simile a quello che una volta i tifosi avevano verso Totti. José gode di credito illimitato e lui non ha mollato neanche per un attimo i calciatori nel match di ieri, scendendo in campo con loro anche durante il riscaldamento. Quasi a volerli caricare e incoraggiare, ma anche per fargli capire che non se ne andrà. A fine campionato si vedrà.