Manolas: «Roma, decidi tu se resto o parto»

Corriere Dello Sport (R.Maida) – Showdown, carte in tavola. Kostas Manolas esce allo scoperto, per la prima volta in via ufficiale, a proposito degli scenari futuri. La sua verità conferma quanto si era già intuito, anche ascoltando le informazioni filtrate dalla Roma: non c’è un braccio di ferro tra giocatore e club, o tra procuratore e dirigenti; c’è anzi un confronto civile che evidenzia probabilmente l’obiettivo comune di separarsi nella maniera più conveniente per entrambe le parti.

L’INTERVISTA – Ma torniamo alle parole, pronunciate nello stadio Re Baldovino di Bruxelles al termine di Belgio-Grecia (1-1). «Il mio futuro è nelle mani della Roma – ha detto Manolas a Mediaset se vogliono tenermi, sanno quello che devono fare. Se vogliono vendermi, non posso farci niente». Discorso sintetico e chiarissimo, che sottolinea due concetti: 1) Manolas non vuole andare via dalla Roma, vuole solo guadagnare di più come gli era stato promesso da Sabatini addirittura 18 mesi fa; 2) se la Roma cede Manolas, per una legittima valutazione economica e tecnica, il giocatore accetterà la soluzione e si accorderà con un’altra squadra.

LA SITUAZIONE – E’ più probabile, molto più probabile, che si verifichi la situazione descritta al punto 2, perché il contratto di Manolas (scadenza 2019) non è mai stato adeguato e le discussioni con il manager, pure di recente, non hanno portato a un’intesa, neppure di principio. La Roma in questo momento non può alzare gli stipendi, dopo il diktat di gennaio arrivato dal summit di Miami con Pallotta, e ha bloccato anche i rinnovi di Strootman e De Rossi, senza contare Nainggolan che avrà comunque un bonus di rendimento a fine stagione. Perciò Manolas resta il principale indiziato alla partenza, al prezzo-base di 40 milioni che poi verrebbe trattato a seconda delle esigenze. L’obiettivo di Gandini e Baldissoni, che hanno il compito di far quadrare i conti, è chiudere l’operazione entro il 30 giugno, in modo da contabilizzarla nel sofferente esercizio in corso, depauperato della Champions League. Manolas piace all’Inter, al Barcellona e ad almeno tre squadre inglesi: l’Arsenal, che lo aveva conteso alla Roma già nel 2014 quando era all’Olympiacos, più il Manchester United e il Liverpool.

SPINTA – Ma finché sarà alla Roma, Manolas darà il massimo per la Roma: «Ormai per lo scudetto è dura, visto che la Juve ha 8 punti di vantaggio e non perde un colpo. Ma dobbiamo conservare il secondo posto e ribaltare il 2-0 del derby di Coppa Italia. Siamo più forti della Lazio, quindi è il momento di dimostrarlo». Poi una stoccata all’amico Nainggolan, a cui ieri ha imposto un pareggio a domicilio: «Radja è un fenomeno ma non ama giocare sotto la pioggia. Se vuole giocare nei club più forti, deve abituarsi a tutte le situazioni. E può farlo…». Nei giorni scorsi, per stuzzicarlo, aveva assicurato di essere pronto a fermarlo perché «Nainggolan non è mica un dio».

SOSTITUZIONI – Sì, Nainggolan ama il sole e (anche) per questo ha deciso di restare a Trigoria. Diversa è la posizione di Manolas, che infatti la Roma sta già pensando di sostituire. I primi due nomi segnalati da Monchi, che dovrebbe essere il nuovo direttore sportivo, sono il brasiliano Rodrigo Caio, classe ‘93 del San Paolo e già nel giro della nazionale, e il francese Clement Lenglet, mancino e under 21 francese (è nato nel 1995) che proprio Monchi ha portato a Siviglia a gennaio. Sono due calciatori che accontentano le richieste dichiarate del presidente Pallotta: giovani e forti. Costano parecchio però, così come lo svedese Lindelöf del Benfica che appare inafferrabile dall’alto dei 30 milioni della clausola di rescissione.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti