Malagò: “Totti è uno spot per il calcio italiano. Selfie? Gesto divertente e innocente”

Giovanni Malagò

Al termine della Giunta Nazionale del Coni, il Presidente Giovanni Malagò, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul derby di domenica scorsa e sulla situazione del nuovo stadio della Roma. Queste le sue parole: 

Ogni Domenica c’è un dirigente di calcio che si lamenta degli arbitraggi, vuole lanciare un appello affinché da qui a fine campionato si prenda un percorso sereno in questo rapporto così conflittuale?
“Si hai ragione, questo esiste da quando c’è il calcio. Io sostengo questo dal primo giorno che sono diventato presidente del Coni, qualche altro dirigente sportivo non la pensa come me. Ci vuole tanta pazienza, il discorso della tecnologia più si porta avanti e più, secondo me, queste polemiche non ci saranno più”.

Il Derby è stato un’ottimo spettacolo dal punto di vista tecnico, il post derby un po’ meno. Si aspetta che il Viminale possa prendere delle decisioni importanti come ad esempio la chiusura delle curve?
“Questo onestamente non glielo saprei dire perché non conosco il dossier, dato che questa mattina ho avuto la giunta presto ed il convegno con gli avvocati sportivi, quindi non conosco esattamente le carte. Quello che dico è che ho visto un grande spettacolo in campo. E’ stata una partita a due volti, però mi dispiace che non si riesca mai a fare una giornata tutta di festa, dall’inizio alla fine. Parlo dalla mattina, quando la gente comincia ad arrivare allo stadio, fino alla sera quando la gente torna a casa. Sarebbe bellissimo organizzare un giorno un brindisi generale, in cui sia fatto un percorso netto, senza scontri, tafferugli, cariche. In alcune macchine sembra ci fosse un arsenale, anche se magari, rapportato a quanto successo qualche partita fa sembra sia andato tutto rose e fiori ma non ci si può accontentare di questo, le cose che si sono lette sono inaccettabili, poi non è il mio mestiere prendere provvedimenti”.

A proposito di Derby ha fatto una partita eccezionale un grande campione ed un suo grande amico, parlo di Francesco Totti. Si è fatto un selfie sotto la curva sud come commenta questo splendido gesto e se magari gli ha mandato la foto su What’s app?
“Non sono un appassionato di selfie come lo è Francesco, ma questa è una scelta culturale, però ho le mie figlie che compensano abbondantemente. Non ho capito se questa cosa l’ha decisa sul momento perché era una promessa oppure una scommessa che aveva fatto, però mi sembra un gesto molto divertente e innocente, peraltro i tifosi delle altre squadre, anche della Lazio, ci hanno ricamato sopra ed anche quello è stato molto divertente. Ha dato spazio a quello sfottò sano che è il sale del calcio, io ho tantissimi amici tifosi della Lazio e se ci levano questo tipo di allegria è proprio finita. Poi ho fatto una dichiarazione su un quotidiano e secondo me è uno spot che va oltre ad una partita cittadina, è uno spot per il calcio, considerando che ha 38 anni e che ha fatto la carriera che tutti conosciamo. Questa è una delle cose che fa vendere in assoluto biglietti nel campionato italiano, più persone che vogliono guardare dall’estero le nostre partite. Francesco è una pubblicità in positivo, come lo è stato Zanetti, Maldini e Del Piero”.

C’è qualcuno che dice che se Roma vince 20-24 le Olimpiadi, si sbloccano le cose anche per lo stadio della Roma, qualora invece non dovesse farcela, le cose si arenerebbero. Lei vedi il nesso oppure no?
“Assolutamente no, anche perché da quanto ho capito, se la Roma deve aspettare per lo stadio la candidatura di Roma per le Olimpiadi nel Settembre 2017, credo che la cosa sia preoccupante”.

Quindi nel 2017 ci sarà lo stadio della Roma?
“Il cronoprogramma dei lavori non lo so, quello di cui sono sicuro è che non mi sembra che il progetto possa aspettare il 2017 per sapere se si fa o meno”.

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