La Gazzetta dello Sport (G. Dotto) – La treccia di Romelu Lukaku è quella cui stanno aggrappati in queste ore gli umori di Josè Mourinho, che sarebbe come dire gli umori dell’intera piazza romanista. Ci voleva una scossa selvaggia e niente è più selvaggio oggi per un immaginario incline al depresso di una folata palla al piede del ragazzone di Anversa. Dai tempi di Dzeko? Macché, ancora più in la, ancora più estremo, dai tempi di Batistuta. Un altro, magnifico selvaggio, pestatore di zolle e di nemici. Arriverà, forse, da Londra, prestato o meno, chi se ne frega agli occhi di tifosi che sanno come fagocitare i loro idoli con la passione.

A poche ore dalla già scabrosa trasferta di Verona, è sembrata la crepuscolare confessione di un Barnum abituato a pasteggiare caviale, champagne e star di prima grandezza nel suo circo a tre piste, che mette a nudo impietosamente, non senza accenti d’involontario lirismo, il suo lacrimevole presente. “Azmoun? Faccio fatica a parlarne, non è ancora nostro”. “Renato Sanches già rotto? Se non è titolare a Parigi e ce lo danno in prestito un motivo ci sarà”. “La Champions? Napoli, Inter, Milan e Juventus sono molto più avanti di noi. L’Atalanta ha investito e la Fiorentina ha detto no a 40 milioni per un suo giocatore, cosa che per noi non sarebbe possibile…”. Se non è disfattismo, poco ci manca.

Con Lukaku, il Barnum di Setubal ritroverebbe, dopo Londra sponda Chelsea e dopo Manchester sponda United, la sua grande attrazione, il suo Mangiafuoco. Bello da far spavento. In coppia con il leggiadro Dybala (appuntamento mancato all’Inter, altra goduria subliminale), altro che caviale e champagne! Insomma, se lo scenario è questo, Ryan Friedkin e Tiago Pinto in viaggio per Londra a costruire la trattativa più complicata ed eccitante del mondo.

Se è vero, com’è vero, che Jose ha già flautato nei timpani ipersensibili di Romelu le sue parole più vellutate, possiamo dire che i tifosi romanisti sono molto autorizzati a sperare. José ritroverebbe il dirompente alter ego, il super eroe tutto muscoli e dedizioni che ha avuto in ognuno dei suoi club. Dimenticare “il signor Matic sarebbe facile”, ma ancora più facile sarebbe tornare dalla mestizia di un circo in disarmo alla grandezza dei sogni più sperticati. Dybala e Lukaku insieme sono fatti della materia dei sogni. Fatti per giocare (e per vincere) insieme.

Gli umori di Mou dettano legge a Roma, ma hanno bisogno dei giusti interpreti. Lukaku, l’elefante che scala le montagne e non rompe la porcellana, ma la porta in vetta nei piedi di Dybala. In quanto ai tifosi, faranno la loro parte. Last minute o no, Romelu dovrà solo decidersi a salire su quel volo che lo porterà a Ciampino o a Fiumicino. Nel bagno di folla. Da li, non avrà più scampo.