Corriere della Sera Roma (M. Ferretti) – Da un paradossale punto di vista, la migliore notizia che proviene dalla partita contro il Monza è che non ha segnato Romelu Lukaku. Cioè che la Roma ha vinto, si è portata a casa tre punti pesantissimi senza l’ausilio di un gol del belga. E senza neppure la solita prestazione dominante del numero 90. Questo aiuta a smentire la tesi secondo la quale la Roma è Lukaku-dipendente; che il suo rendimento sia legato mani e piedi a quello dell’ex interista.
Un semplice caso, però? Tutto (più) facile contro un avversario con un uomo in meno? Interrogativi leciti. La verità la scopriremo solo vivendo. La realtà, intanto, oggi è questa. Ecco perché, tutto sommato, il non gol di Lukaku fa più notizia del gol di El Shaarawy. Il belga è di un’altra categoria, si sa, mai numeri ci dicono che intorno a lui non c’è il deserto. La Roma in campionato ha salutato finora dieci marcatori diversi, e questo dato nel discorso di dipendenza lukakiana non può essere trascurato, sottovalutato. Venti reti, dieci marcatori diversi: non male. O no? E dieci marcatori diversi nell’arco di nove partite non possono rappresentare una casualità.
Questo non vuol dire che la Roma ha un attacco super e che può serenamente fare a meno della potenza realizzatrice di Lukaku: no, vuole semplicemente ribadire il concetto che nessun calciatore è in grado da solo di orientare le fortune o meno della propria squadra. Perché è fondamentale far gol, ma determinante è pure prenderne pochi. E Mou per primo sa che sotto questo aspetto la sua Roma deve migliorare. Parecchio.