L’Italia trova la Spagna, Mondiale in salita

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La Stampa (R. Condio) – Avesse pescato come testa di serie Romania o Galles, sarebbe stato un sorteggio perfetto. Invece, dopo essere finita nel gruppo G con Liechtenstein, Macedonia, Israele e Albania, l’Italia dall’ultima urna ha avuto la Spagna, che non sarà più la pigliatutto del ciclo d’oro 2008-2012, ma resta pur sempre una pessima cliente, strapiena di talento. Così, prima ancora di cominciare, la corsa azzurra verso il Mondiale 2018 si sa già che sarà in salita. Perché per essere sicuri di andare in Russia servirà vincere il gruppo e arrivare secondi al massimo varrà un posto nei playoff. Ma la Francia sta peggio C’è chi sta peggio, d’accordo. Tipo la Francia che, in seconda fascia come noi, ha beccato l’Olanda e la Svezia di Ibrahimovic (sempre che non dica addio al gialloblù…).

Quello dell’Italia, però, è l’unico gruppo europeo con due campioni del mondo e il terzo incomodo è un’Albania senza pedigree ma che con Gianni De Biasi ha guadagnato credito ed è in piena corsa per una storica qualificazione agli Europei 2016. «Ci giocheremo le nostre carte – assicura il ct in trasferta -. La cosa più curiosa è che molti albanesi tifano Italia e per noi, dunque, sarà come un derby». Non sarà semplice, insomma, andare a giocare il 15° Mondiale di fila. Non solo perché dagli ultimi due siamo usciti subito. Quante sfide inedite Vero è che per Russia 2018 si comincerà a sudare soltanto il 4 settembre 2016 e chissà se ci sarà ancora Conte ct. Ieri, a San Pietroburgo, c’era e ha subito dato la carica: «Affrontare un avversario del valore della Spagna deve rappresentare un grande stimolo per la Nazionale e per tutto il movimento calcistico italiano».

Di certo, non sarà un’avventura banale né di routine. È un girone che sconfina nello sconosciuto, questo: contro Liechtenstein e Macedonia saranno sfide inedite e gli albanesi li abbiamo incrociati per la prima volta nell’amichevole dello scorso novembre, vinta 1-0. Con Israele i precedenti sono appena tre, l’ultimo dei quali risalente addirittura al Mondiale messicano del 1970. Di ItaliaSpagna, invece, se ne sono già visti 33. Nessuno, però, in una qualificazione mondiale o europea. Sarà una «prima volta» intrigante. Con in palio un approdo sicuro al Mondiale. Mica poco. Conte (o chi per lui) spera di arrivarci con una Nazionale che dia qualche garanzia in più in attacco: 7 gol segnati nelle ultime 7 partite contro rivali spesso modesti sono troppo pochi. Specie quando l’asticella si alza e dall’altra parte gioca gente come Diego Costa, David Silva, Isco, Morata e Pedrito.

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