L’Inter cerca un allenatore manager tra Spalletti, Marco Silva e Simeone

Corriere della Sera (G.De Carolis) – Dover rifondare per l’Inter è una consuetudine, non una novità. E non inganni la sconfitta del Milan che lascia qualche speranza di poter agguantare l’ultimo biglietto per i preliminari di Europa League. Se passando dalla porta di servizio, i nerazzurri riusciranno a guadagnarsi un posto nella coppa dei poveri sarà comunque un disastro, figlio di molti padri. Pagherà al solito il tecnico, ma non è quella la cura del male. Dopo Mourinho se ne sono visti 10, sintomo evidente dello sbandamento societario. Il risultato è che anche la prossima stagione, per il sesto anno di fila, l’Inter resterà fuori dalla Champions, e per il terzo anno negli ultimi sei rischia di guardare l’Europa League dal divano. Dopo la sconfitta di Firenze, Stefano Pioli ha parlato a lungo con la dirigenza, il suo staff e con la squadra. Lo spogliatoio non l’ha né scaricato né gli gioca contro, semplicemente la rosa non è all’altezza, tecnicamente e mentalmente. Non è servito l’allenamento punitivo dopo Crotone e neppure il ritiro pre derby, non è detto però che in settimana non si ripeta la misura del ritiro anticipato per preparare la gara con il Napoli. Non è l’oggi però a preoccupare, piuttosto il domani. Delegittimato anche Pioli (chissà se in caso di sconfitta con il Napoli terminerà la stagione), l’Inter sta già guardandosi attorno. In settimana tornerà a Milano il patron, Jindong Zhang. Il numero uno di Suning da tempo insiste sulla necessità di portare nomi di spessore internazionale. Ci ha provato senza successo con l’ex c.t. Antonio Conte e, seppur con poche speranze, ridarà l’assalto a Diego Simeone. L’allenatore dell’Atletico Madrid aveva un contratto fino al 2020, ha chiesto di accorciarlo a giugno 2018.

Il club lo ha accontentato, ma avrebbe inserito una clausola rescissoria di 20 milioni. Le parole poi di Clemente Villaverde, direttore esecutivo dell’Atletico, chiudono le speranze: «Le voci non esistono, Simeone sta qui anche l’anno prossimo, punto e basta». E questo crea un grave problema all’Inter che, avendo una dirigenza debole, ha estremo bisogno di un allenatore forte, un manager che curi anche il mercato e non possa essere messo in discussione dopo ogni sconfitta. Scottati dall’avventura De Boer, Simeone è l’unico straniero a convincere pienamente. Le alternative sono l’ormai ex tecnico della Roma Luciano Spalletti e, più staccato, Marco Silva. L’allenatore portoghese dell’Hull City è straniero, ma ha il sostegno dell’agente Kia Joorabchian, vicino a Suning. L’outsider è un altro portoghese, Leonardo Jardim del Monaco. Prima del tecnico è però la società, troppo assente e leggera, a dover essere stabilizzata. L’arrivo di Zhang potrebbe portare anche il nome del nuovo amministratore delegato, sempre più urgente. E continua a circolare il nome di Gabriele Oriali come possibile figura da inserire per dare sostanza all’area tecnica. Ristrutturata la dirigenza, si passerà alla squadra. Possibile che Ivan Perisic finisca al Chelsea per 65 milioni, a quel punto servirà un sostituto e almeno altre cinque pedine: due terzini, un centrale, un centrocampista e un vice Icardi. Rifondazione o rivoluzione, purché qualcosa cambi davvero.

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