L’inno giallorosso: «Abbiamo fatto gol. Non siamo fuori»

La Gazzetta Dello Sport (M.Cecchini – A.Pugliese) – Che Lione sia terra romana, in fondo, lo raccontava anche la storia. Basti pensare che l’imperatore Claudio era nato proprio qui, in una città che allora si chiamava Lugdunum. Fu il primo a non avere origini all’interno della nostra penisola, ma Roma era così grande da non fare differenze di origine tra coloro che si ponevano al servizio della propria grandezza. A distanza di una ventina di secoli, però, è stata la Roma a smentire l’Impero, finendo travolta dal Lione.

JUAN JESUS CI CREDE – «Loro sono entrati più forti nel secondo tempo, noi dovevamo fare lo stesso – spiega Juan JesusComunque la partita è aperta, abbiamo ancora il ritorno a Roma. È stato importante fare gol qui. Adesso dobbiamo imparare da questo risultato, dobbiamo fare meglio. È una questione mentale, credo che in una partita così devi essere concentrato sempre al 100% e oggi non ci siamo riusciti». Il brasiliano nega problemi fisici. «Non credo che alla fine andassero più veloci di noi. Comunque è ancora aperta. Portiamo questo risultato a Roma per fare meglio. Non so se l’Olimpico sarà pieno, però dobbiamo vincere per forza e passare questo turno perché è importante per tutta la stagione». E chissà se pensando a questo Francesco Totti ha commentato lasciando lo stadio: «La Roma manca un po’ a tutti».

MASSARA E LA RIMONTA – «È una sconfitta che fa male anche perché avevamo costruito presupposti diversi con un primo tempo in controllo. La ripresa invece ha vissuto di folate, ci sono stati molti ribaltamenti di fronte e non abbiamo chiuso le occasioni create, al contrario loro. Poi non siamo più riusciti a ribaltare la situazione come avevamo fatto nel primo tempo. Sia col Lione sia con la Lazio dobbiamo costruire delle rimonte importanti. Possiamo ribaltare tutto». Almeno a parole, l’effetto Barcellona pare sentirsi.

STADIO – Una buona notizia, comunque , arriva dalla questione stadio. Ieri infatti la sindaca Raggi ha detto a Radio Radio: «Il nuovo accordo, che non è stato ancora formalizzato ma è oggetto di studio, prevede una riduzione drastica della cubatura, il 60% del business park, e una rimodulazione di quella esistente. Non possiamo andare a modificare interamente il progetto. Questo deve essere chiaro, altrimenti si parlerebbe di un altro progetto e si dovrebbe aprire un’altra Conferenza dei Servizi. Noi non vogliamo questo. Se riusciamo a modificare la delibera esistente, rimanendo all’interno di questa Conferenza dei Servizi, a noi va benissimo, non c’è problema». Meglio così. Ai problemi ci ha già pensato il Lione.

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