L’estate enigmistica della Roma tra mercato, stadio, partnership, rinnovi e… Malcom

Pagine Romaniste (G.Conflitti) – Il calciomercato è come l’Epifania, con la differenza che quando arriva a chiusura al posto dei chili di troppo porta via tutte le chiacchiere e le previsioni su quello che sarà il campionato. L’estate della Roma ha seguito il trend climatico: fresca nelle sue prime fasi, rovente verso inizio agosto, nella media verso la sua conclusione. Riviviamo insieme, passo dopo passo, le sorprese sotto l’ombrellone giallorosso:

Mercato: non è stata certo una sessione noiosa per Monchi che, malgrado un terzo posto, una semifinale di Champions League e la promozione della Uefa per la gestione dei conti della Roma, dopo 15 mesi è stato nuovamente messo in discussione dalla piazza romana. Il ds iberico ha portato nella capitale 12 volti nuovi ben bilanciati tra giovani promettenti e calciatori pronti a dare fin da subito il loro significativo contributo alle sorti della squadra. Puro stile Monchi. Quest’anno però, un elemento di novità, almeno dalle parti di Trigoria. Di Francesco ha potuto infatti lavorare con il gruppo a ranghi quasi completi fin da subito, considerando che Coric, Marcano, Cristante, Kluivert, Mirante, Pastore, Santon e Bianda si sono aggregati alla squadra ben prima del 30 giugno. A tenere viva la tradizione dell’acquisto dell’ultimo minuto ci ha pensato Steven Nzonzi. Come sempre doloroso per i tifosi il capitolo cessioni. Al netto di qualche redivivo nostalgico pronto a rimpiangere anche Skorupski o uno dei tanti giovani partiti per fare esperienza, sono state le partenze di Radja Nainggolan e Alisson a risvegliare il malumore di una parte della tifoseria. Il belga sembrava però giunto a fine ciclo con la Roma, mentre il brasiliano è stato per pochi giorni il portiere più pagato al mondo e ha permesso di realizzare la plusvalenza più alta della storia dei giallorossi, che complessivamente hanno chiuso il mercato con 127,6 milioni di uscite e 117,9 di entrate (entrambe le cifre sono al netto dei bonus, eccezion fatta per Cristante, per il quale è stato contato l’obbligo di riscatto di 15 milioni).

Stadio: una tranquilla mattinata di inizio giugno si apre con una notizia choc. Luca Parnasi e i vertici della Eurnova, oltre ad alcuni esponenti politici, finiscono in manette per via di un’inchiesta per corruzione che tra le altre cose parrebbe coinvolgere anche lo Stadio della Roma. Si susseguono giornate frenetiche, nella quale tutte le parti politiche e istituzionali prendono la parola. Ma alla fine le notizie liete sono due: nessun esponente della Roma è coinvolto in maniera diretta o indiretta nell’inchiesta e, cosa ancora più importante, una volta verificate le regolarità dell’iter burocratico della Conferenza dei Servizi, si potrà andare avanti con il progetto della nuova casa giallorossa.

Partnership: il percorso di crescita della Roma in questi sette anni di gestione a stelle e strisce è passata, e continua a passare, per un costante processo di valorizzazione del marchio. Il 2018 passa dunque agli annali come l’anno in cui la Roma porta sulla maglia non uno ma ben due sponsor. Oltre all’accordo con la Qatar Airways come main sponsor, nei mesi estivi arrivano in breve tempo l’accordo triennale con Betway, che tra le varie attività previste sponsorizza i kit d’allenamento giallorossi nel corso della tournée americana, seguito pochi giorni dopo dalla partnership, triennale anche questa con La Molisana. Una settimana più tardi i giallorossi trovano per la prima volta nella loro storia l’accordo per lo spazio sul retro della maglia, che verrà occupato dal marchio Hyundai fino al 2021. Infine il prolungamento della collaborazione con Sparco per le panchine dell’Olimpico.

Rinnovi: una grossa parte dell’attenzione dei tifosi si è rivolta alla questione del rinnovo di contratto di Florenzi. Il buon esito della trattativa, durata mesi, arriva nel corso della tournée americana. “Bisogna dare tutto per questa maglia ed è quello che ho fatto, quello che faccio e quello che farò negli anni a venire” dichiara al momento dell’annuncio il numero 24, che resterà in giallorosso fino al 2023. Nel mezzo, quasi in sordina, arriva anche il prolungamento di contratto di Eusebio Di Francesco, che si lega alla Roma fino al 2020.

Ritiro e amichevoli: dieci anni dopo la Roma non solo torna tra le prime otto d’Europa (sarà poi tra le migliori quattro), ma decide anche di riportare a Trigoria il ritiro. Eusebio Di Francesco dirige dunque gli allenamenti all’interno del Fulvio Bernardini, scelta gradita dal tecnico e dai calciatori stessi. Ridotto anche il numero delle amichevoli, solo due contro Latina e Avellino, chiuse con un successo tondo per 9-0 e un pareggio per 1-1 che lascia tutt’altro che contento l’allenatore per il modo in cui è arrivato. Confermata invece la seconda parte di preparazione negli Stati Uniti. Da fine luglio fino ai primi giorni di agosto la Roma si sposta da Miami a New York, passando per Dallas, Boston e il New Jersey. Qui, i giallorossi prendono parte all’International Champions Cup sfidando Tottenham, Barcellona e Real Madrid e tornano a casa con un bilancio che segna 2 sconfitte e una vittoria, 6 gol fatti, 8 gol subiti, la difesa ancora da registrare e un Patrik Schick in grandissime condizioni.

Malcom: sotto l’ombrellone il giallo è un must. Quest’anno da Bordeaux confezionano un thriller in scuola Agatha Christie. La vittima è la Roma, il colpevole uno (ma i sospetti ricadono su molteplici soggetti…) dei maggiordomi del calciatore. Dopo aver ceduto Alisson al Liverpool, Monchi mette nel mirino il brasiliano classe 1997, individuando in lui il profilo giusto per l’esterno destro di piede mancino. Le trattative procedono spedite, al punto che viene diramato un comunicato dal Bordeaux, al quale fa eco uno della Roma, nel quale viene riferito il raggiungimento dell’accordo economico tra le parti. Si attende, letteralmente, soltanto l’arrivo del calciatore nella capitale. Ma l’aereo che trasporta Malcom verrà dirottato dalla calamita più forte del mondo, i soldi, a Barcellona. I giallorossi restano con un pugno di mosche in mano ma Pallotta, che di galateo degli affari se ne intende più di quanto si possa pensare dentro il Gra, non gradisce la storta blaugrana e promette azioni legali nei confronti del Bordeaux e gli agenti del calciatore.

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