Leonardo, Prandelli e Zaccheroni in coro: «Bayern e Real hanno dei punti deboli»

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La Gazzetta dello Sport (S.Vernazza) – Non esistono partite impossibili. Difficili e dure sì, ma impossibili no. Prima si gioca, poi si vede. Più o meno la pensano tutti così gli allenatori che abbiamo interpellato per analizzare il sorteggio delle due italiane in Champions, Che ottavi saranno per Juventus e Roma? Rispondono, in ordine alfabetico, Leonardo, Cesare Prandelli e Alberto Zaccheroni.

NEPPURE LORO… – Leonardo ha allenato Milan e Inter, ha diretto il Psg dalla scrivania, e fa una saggia osservazione: «Juve e Roma hanno “pescato” avversari difficili, ma non credo che Bayern e Real Madrid siano contente di affrontare due squadre della Serie A, giocare contro le italiane è complicato per chiunque. Lo sfavore dei pronostici può costituire un vantaggio. No, non sarei così pessimista». Delle due, il Real Madrid sembra la più avvicinabile: «Il Real è avversario abbordabile, alla portata della Roma, perché somma grandi individualità, ma non ha ancora trovato la formula di squadra. Soffrono di alti e di bassi, in questo fine settimana hanno perso col Villarreal. Non sono così stratosferici come appaiono ». Diverso discorso per il Bayern: «Barcellona e Bayern oggi sono le più forti della Champions, ma tra due mesi, qualcosa potrebbe cambiare. In Germania il campionato si ferma un mese tra Natale e fine gennaio.Chissà… La Juve è in crescita, ha ritrovato il gruppo, sta tornando grande. Il Bayern è fortissimo, ha meno punti deboli del Real, ma non è invulnerabile: se pressati nella loro metà campo, quando fanno partire l’azione, i giocatori di Guardiola possono soffrire».

MAI DIRE MAI… – L’ex c.t. azzurro Cesare Prandelli aspetta l’occasione giusta per rientrare nel giro. Promotore di un calcio propositivo, non si smentisce: «Nessuna sfida è mai chiusa prima di cominciare. La Juve al sorteggio ha scontato il fatto di non essere diventata testa di serie, ma la solidità del suo reparto difensivo rappresenta un’ottima base. I giocatori del Bayern non vanno affrontati alla pari, ma portati in territori che non conoscono; bisogna spezzarne il gioco, il ritmo, la continuità di manovra. Per me, le percentuali di qualificazione sono 60-40 pro Bayern, e il 40 per cento non è poco… Stessi numeri per l’altra sfida, 60-40 pro Real. La Roma dovrà sfruttare le grandi doti di Pjanic, Gervinho e Salah negli uno contro uno e preparare ripartenze alte, negli ultimi 30-40 metri, non i contropiede lunghi in stile anni Settanta».

CALCIO COPERTA CORTA… – Alberto Zaccheroni ha allenato le tre grandi del Nord (Inter, Juve e Milan) e ha vinto una coppa d’Asia col Giappone. Oggi è in aggiornamento professionale quotidiano, pallone h24 per farsi trovare pronto quando sarà richiamato in causa. «Il calcio è una coperta corta – dice -: se la tiri da una parte, ti scopri dall’altra. La forza del Bayern qual è? Che te li ritrovi tutti nella tua metà campo. Si riversano in massa, si accampano. Però, per riuscirci, pagano un prezzo: sono attaccabili per vie centrali, davanti alla difesa. Tirano la coperta in alto e si scoprono in basso. Ancelotti, col Real, gli fece male proprio in quel settore, li devastò con ripartenze al centro. E’ lì che concedono campo ed è lì che vanno attaccati. Il Real mi convince molto meno del Bayern: non ha ancora ritrovato l’autostima giusta né l’alchimia di squadra. A centrocampo abbondano in qualità, ma difettano in quantità. Modric detta i tempi, però non è un rubapalloni. Neppure gli attaccanti madridisti sono dei fenomeni nel recupero della palla. Il Bayern è più forte del Real, la Juve è più forte della Roma: questa è la situazione. Bisognerà buttarsi, senza paura, come fece il mio Milan col Barcellona. Loro erano strafavoriti, con cifra tecnica superiore, e noi vincemmo 2-0 al Camp Nou».

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