Leonardi: “Contro la Juventus la Roma ha soltanto da guadagnare, oggi nessuno scommetterebbe su di noi. Dobbiamo puntare al terzo posto”

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AS Roma Match Program (F.Viola) – Qualche tempo fa, rovistando in archivio è venuta alla luce una foto di tre ragazzini che facevano i raccattapalle… il secondo da sinistra è Lamberto Leonardi, 102 presenze in maglia giallorossa e 10 reti, ex centrocampista tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Da quando la Roma ha deciso di dedicare un settore dello stadio a chi ha vestito almeno una volta la maglia giallorossa, Leonardi non salta una partita. Quasi a fine carriera poi è andato un anno a giocare a Torino, nella Juventus. Chi meglio di lui per presentare la gara di domenica allo Juventus Stadium. “È una partita da fare gli scongiuri. Guardando l’attualità con oggettività sembra che al momento tra le due formazioni ci sia un abisso. Loro sono carichi a mille e noi siamo in crisi di risultati e di gioco. Ma il calcio è bello proprio perché a volta accade l’inimmaginabile, quello che nessuno avrebbe previsto… e io ci spero”.

CERTO LORO VENGONO DA DIECI VITTORIE CONSECUTIVE IN CAMPIONATO…
La Roma ha solo da guadagnare; se perde era previsto e perdere a Torino ci sta, ma se riuscisse a fare qualche cosa di più sarebbe un vero successo. Oggi nessuno scommetterebbe sulla Roma”.

A SUO PARERE, LA ROMA COME DOVREBBE IMPOSTARE LA GARA?
Deve aspettarli. Se li attacchi in questo momento loro ti “uccidono”. Dovrebbero fare una gara come quella con il Napoli”.

IL CAMBIO DI ALLENATORE PUÒ PORTARE DEI BENEFICI?
Io non avrei aspettato tanto, lo avrei fatto prima di Natale perché si vedeva che gli equilibri erano già saltati. Ci sarebbe stata la possibilità per Spalletti di lavorare un po’ di tempo senza partite. Normalmente il cambio di allenatore crea sempre una reazione, ma era impossibile accadesse dopo soli due giorni, contro l’Hellas, c’è bisogno di qualche tempo in più”.

SU COSA DOVRÀ LAVORARE SPALLETTI?
Prima di tutto sul morale, che in mancanza di risultati non sarà al massimo. Poi, al momento, mi sembra che la Roma abbia un problema a centrocampo, non filtra, e quindi difesa e attacco vanno in affanno. Non credo sia un problema di qualità, ma non si muove in modo disciplinato”.

QUALE IL PUNTO DI FORZA DEI BIANCONERI?
È una squadra completa, il gruppo lavora insieme da 5/6 anni infatti i nuovi innesti si sono ambientati in tempi strettissimi. Anche quest’anno è la squadra da battere. Credo il Napoli sia Higuain dipendente invece la Juve è una squadra che va bene chiunque scenda in campo”.

COME VEDE IL CAMPIONATO E QUALI LE SQUADRE CHE RIMARRANNO IN ALTO FINO ALLA FINE?
Sicuramente la Juventus e poi Napoli e Inter. Noi dobbiamo puntare al terzo posto”.

LEI È CRESCIUTO NELLE GIOVANILI DELLA ROMA, COSA RICORDA DI QUEGLI ANNI?
Studiavo e poi al pomeriggio andavo a giocare per le giovanili della Roma della Forlivesi, il campo era “Cavalieri Colombo” a San Lorenzo. Andavo a piedi da San Giovanni a San Lorenzo e poi facevo allenamento. Il mio primo allenatore nel settore giovanile della Roma è stato Guido Masetti. Era un altro calcio, tutto per me è venuto da sé, un gradino alla volta sono diventato professionista. Mi divertivo e molto… poi quando prendi i soldi il divertimento cambia”.

SE DOVESSE RINGRAZIARE UNA PERSONA SU TUTTE CHI LE VIENE IN MENTE?
Il mio primo allenatore, Garfagnini. Avevo dodici anni, gli devo molto”.

CHE ROMA ERA QUELLA DOVE HA GIOCATO LEI?
Erano gli anni brutti quella della colletta del Sistina. Però eravamo un gruppo vero e abbiamo vinto una Coppa Italia”.

E DEL SUO ANNO ALLA JUVENTUS, COSA RICORDA?
La Juve è sempre la Juve. Io sono arrivato che ero già avanti in carriera, non ero più giovanissimo e abbiamo avuto una stagione sfortunata. Abbiamo perso il campionato all’ultimo contro il Cagliari di Riva. La società decise di ricominciare da zero e mi cedette all’Atalanta”.

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