Pagine Romaniste (S. Valdarchi) – “19 punti su 21 disponibili” ci ha tenuto a specificarlo anche il presidente della Roma James Pallotta nel suo tweet di sostegno e congratulazioni nei confronti della squadra e del tecnico, perché in effetti è un dato importante e da non sottovalutare. La formazione di Fonseca, dopo una ripresa post-lockdown molto complicata, è riuscita ad alzare la testa, mutare e trovare fiducia, gioco e punti. A Torino arriva il settimo risultato utile consecutivo, la sesta vittoria nelle ultime sette e la terza di fila. Altri 3 punti che portano il totale a 67 (+1 rispetto a quelli totalizzati nello scorso campionato con l’accoppiata Di Francesco-Ranieri) e il quinto posto blindato, viste le 4 lunghezze di distanza dal Milan sesto ad una giornata dal termine. Settima gara con almeno 2 reti per i capitolini, che dalla dodicesima di ritorno ad oggi hanno realizzato 20 gol, con una media di 2,85 realizzazioni a gara. Qualche macchia ancora c’è, come ad esempio una porta che difficilmente rimane inviolata, ma non va mai sottratta dalle valutazioni la stanchezza fisiologica per i tanti impegni in così poco tempo. Ora l’allenatore portoghese potrà far rifiatare più di qualche interprete nell’ultima uscita di Serie A contro la Juventus, per preparare al meglio la sfida al Siviglia e animare il sogno dei tifosi, svelato proprio da Fonseca nel postpartita ieri sera.
I numeri
Come ormai capita da diverse gare, la Roma controlla il pallino del gioco e merita di portare a casa il bottino finale. Gli ospiti, vestiti per l’occasione con quella che sarà la divisa da trasferta della prossima stagione, raccolgono il 54% di possesso palla, pari a 30’17” di gioco effettivo, ma nonostante questo effettuano meno passaggi rispetto al Torino: 436 a 416 in favore dei granata. Segno di una manovra svelta ed efficace, mirata a far male agli avversari. Di occasioni per andare in rete infatti i giallorossi ne creano molte, 8 a 3 il conteggio finale, sprecando parecchio sopratutto durante il secondo tempo. 12 a 5, sempre in favore di Dzeko e compagni, i tiri, mentre 7 a 5 è il computo di quelli in porta, sintomo di una precisione chirurgica degli attaccanti a disposizione di Longo, al contrario di quelli romanisti.
Tornando ancora una volta alle dichiarazioni del postpartita, il capitano romanista Edin Dzeko ha detto: “Fisicamente stiamo molto bene”. Guardando i dati della sfida vinta in casa del Torino, c’è da dar ragione al bosniaco. La Roma, infatti, ha corso molto più dei suoi avversari: 108,002 km a 103.425 km percorsi. Anche per quel che riguarda il posizionamento in campo, i capitolini si sono imposti sui padroni di casa: tra primo e secondo tempo, il baricentro medio dei giallorossi è stato poco più di 53 metri, mentre i granata si sono mossi tra i 48 e i 46 metri di posizioni medie.
Le prestazioni individuali
Ancora una volta nella nostra rubrica inseriamo Edin Dzeko tra i protagonisti del match. Il bosniaco allo Stadio Olimpico Grande Torino sigla il suo gol numero 106 con la maglia della Roma, agganciando Volk al quarto posto della classifica all-time dei marcatori del club. 19 in stagione per il numero 9, che contro i granata disputa ancora una volta una partita straordinaria, nonostante la fatica cominci ad incidere sulla sua brillantezza. Se non fosse per dei tacchetti in fuorigioco, si sarebbe anche tolto lo sfizio di una doppietta, ma riesce comunque ad incidere guadagnando il rigore del momentaneo 1-3. Quando la Roma fatica ad impostare dal basso, l’ariete di Sarajevo rappresenta sempre un porto sicuro, un compagno a cui affidare il pallone, prima che lui lo riesca a smistare per i movimenti di trequartisti ed esterni. Gioca in tutto 43 palloni e la sua rete arriva in occasione del suo unico tiro. Precisione 100%.
Il suo futuro è ancora molto incerto, ma per il momento la Roma si può godere Chris Smalling, almeno fino alla prossima gara contro la Juventus. Il centrale inglese nella trasferta piemontese è perfetto nelle chiusure, non lasciando quasi mai spazio di manovra agli attaccanti avversari. Vince 4 duelli aerei, recupera 12 palloni (il migliore dei suoi in questa statistica, pari a Bremer nel Torino) e trova lo spazio anche per segnare il suo terzo gol stagionale, con uno stacco imperioso da calcio d’angolo. Anche per lui, come per Dzeko, un tiro un gol.