Lazio-Roma 1-0, le pagelle: Ibanez dazio capitale, Rui Patricio immenso. Zalewski offuscato, Dybala cupo

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Il timore era l’appagamento per quanto fatto in Europa. La paura si è trasformata in realtà. In dieci, spenta e vuota di motivazioni, la Roma perde il derby spareggio Champions. Complicata dall’espulsione di Ibanez, la gara si fa in salita. La manovra non parte, ci si affida alle sgaloppate di Belotti, che poco può fare da solo contro la difesa biancoceleste.

Il rosso di Ibanez per doppio giallo – si analizzi bene la prima ammonizione – manda in tilt i giallorossi. Ancor di più il gol di Zaccagni (65′). Impredevibile come sempre, la Roma pareggia. Traversone di Pellegrini su punizione, Mancini prolunga di testa la palla che viene toccata dal ginocchio di Casale prima di finire alle spalle dell’influenzato Provedel. L’euforia giallorossa è fermata da Massa.

Il direttore di gara, affidatosi al fischietto per cercare di mantenere l’equilibrio, non indica il centrocampo. C’è un controllo del Var, dal quale si ravvisa la posizione in fuorigioco di Smalling. L’inglese, non al meglio, si vede così annullare il secondo gol di fila dopo quello di giovedì a fine primo tempo contro la Real Sociedad. Da 15 anni la Roma non perdeva i due derby di campionato.

 Deludenti Wijnaldum e Dybala, Ibanez tassa del derby. Zalewski viene offuscato dalle discese di Zaccagni, che così realizza anche il gol vittoria.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7,5 – Ingloba, con lo sguardo o le mani, ogni tiro. Poco tempo fa, magari, non sarebbe andato così bene a terra in occasione del tiro sul primo palo di Felipe Anderson. Oppure sulla conclusione a giro di Zaccagni della mezz’ora. Azzardosa l’uscita dalla porta per contrastare Felipe, che gli ruba palla: tardivo il fuorigioco. La Lazio cresce nella ripresa, Rui la segue: in contro tempo su un energico tiro di Luis Alberto, a valanga sull’avanzare di Pedro e divino sul tu per tu con Felipe Anderson. Quasi raggiunge anche la rasoiata in diagonale di Zaccagni.

Mancini 6 – La ruvidità della gara gli calza a pennello. Quasi al centro di ogni dibattito con Massa, che ha chiuso un occhio per i troppi contatti, nel mezzo della difesa però ci sta poco. Ricerca l’anticipo su Zaccagni, da cui è spesso superato. Arditamente affronta il secondo tempo, sbarrando fin dove riesce.

Smalling 5,5 – Non boccheggia, però qualche adombramento nella lettura delle situazioni ce l’ha. Il tiro di Felipe (18’) arriva per un suo intervento bucato. Coraggioso l’intercetto di testa sul potente tiro di Pedro a fine primo tempo. Ottenebrato il secondo tempo: non sa dove intervenire in difesa, prova a rendersi utile in avanti. Ci riesce anche propiziando il pareggio, annullato – di nuovo – per ragioni che lo vedono protagonista. È colto in posizione di fuorigioco.

Ibanez 3,5 – Mette il centesimo gettone in Serie A nella macchina che spesso lo ha mandato fuori strada. La sventura contro la Lazio però continua. Perniciosi i due sgambetti, col secondo forato per rimediare ad un controllo palla sgraziato.

Zalewski 4 – Già Zaccagni non ha difficoltà nella corsa, se poi gli regala campo uscendo sbadatamente il lavoro per l’esterno diventa troppo facile. Difatti è così, perché quando vuole far male la Lazio pensa a lui. Non arriva per centimetri nell’intercetto del gol.

Cristante 5 – Favorisce l’inserimento nelle linee con posizionamenti errati. Esce in maniera sempliciotta su Luis Alberto, iniziatore del gol. Le sventagliate non partono: ne sbaglia una, ad inizio partita.

Wijnaldum 5  Ha vissuto le più grandi emozioni che un calciatore possa desiderare, mai un derby romano mai. Prova a prenderselo con il tiro – il primo dopo mezz’ora, come spesso sta accadendo – dalla distanza che sfiora la traversa. Non affonda in copertura su Zaccagni: si gira su sé stesso, il laziale si accentra e calcia. Leggiadro sui passaggi che si concludono col gol laziale. (Dal 67’ Matic 6 – Entra nel momento peggiore, non riesce a rimettere in sesto la Roma).

Spinazzola 6 – Spazio per accelerare non ce n’è. Si rintana, facendo poco – ma bene – visto che si va sempre dall’altra parte.

Dybala 5,5 – Joya cupa. Come il suo primo derby capitolino, provato a riempire con spunti dei suoi che restano anonimi. La migliore azione è la scivolata a centrocampo. Scuro in volto, si accomoda in panchina. (Dal 46’ Llorente 6,5 – Un primo tempo con la Real Sociedad, il secondo al derby. Gioca solo spezzoni importanti. Si fa notare per due scivolate a campo aperto. Sacrificato per necessità tattiche, non fa granché per nascondere il disappunto. Dal 79’ El Shaarawy 6,5 – Deve dare superiorità, non ne ha modo. Delizia l’assist di Cristante nelle ultime battute).

Pellegrini 6 – Con tutto quello che ha prova ad accendere la spenta Roma. Nel secondo tempo è più vivo: fa partire il finto vantaggio e le pochissime iniziative offensive. (Dal 84’ Solbakken sv – Bentornato).

Belotti 6 – Scalza ancora la concorrenza di Tammy. Non riesce a farlo con la difesa laziale, cui va a scontarsi per far respirare l’appannata Roma. Di sponda, entra nell’unica azione conclusasi con il tiro – gol annullato a parte – della Roma. (Dal 67’ Abraham 5,5 – Non scelto dall’inizio, fa poco).

Foti (Mourinho squalificato) 4,5 – Agitato come non mai, né lui né i giocatori sanno mantenere dritta l’ingolfata macchina. L’espulsione di Ibanez lo manda ancor più in confusione: prova a rimediare con i cambi, che poco fanno. L’impostazione, comunque, è stata troppo arrendevole. Di certo la scellerata gara di Ibanez non ha aiutato.

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