L’attacco romanista si è «ristretto». Adesso serve Schick

Corriere della Sera (G.Piacentini) – I quasi dieci minuti di gioco (recupero compreso) di Patrik Schick, domenica pomeriggio a Genova, hanno illuminato gli occhi dei tifosi romanisti. Poche giocate, ma che hanno lasciato intravedere le grandi potenzialità dell’attaccante ceco, che può rappresentare una soluzione in più per Eusebio Di Francesco in una fase decisiva della stagione.

Molti tifosi romanisti, infatti, nelle ultime ore hanno auspicato a gran voce la presenza dell’ex sampdoriano già dalla gara di venerdì pomeriggio, all’Olimpico, contro la Spal. Il tecnico romanista, però, ci va cauto: «Quando avrà più minuti nelle gambe, le occasioni non gli mancheranno», è stato il suo commento. Un modo per non gravare Schick di troppe responsabilità o un eccesso di tutela delle sue condizioni fisiche, visto che già una volta (contro il Verona, il 16 settembre scorso), per accelerare il ritorno in campo, ha avuto una ricaduta di un vecchio infortunio muscolare?

La cosa certa è che in questo momento c’è bisogno di forze nuove, perché, ad eccezione di Stephan El Shaarawy, gli altri attaccanti stanno attraversando un periodo di appannamento. Edin Dzeko, soprattutto, nelle ultime due gare contro l’Atletico Madrid e contro il Genoa, oltre ad essere mal rifornito e controllato a vista dai difensori avversari, è sembrato accusare i tanti minuti accumulati in questa prima parte di stagione: 1.600, appena 20 in meno (quelli che Di Francesco gli ha risparmiato nel finale di gara contro l’Udinese) rispetto ad Alisson, sempre titolare e mai sostituito nelle 18 gare disputate.

Se il tecnico si è detto comunque soddisfatto dell’apporto del bosniaco, un calo degli esterni rischia di rappresentare un problema, soprattutto per il lavoro sfiancante che Di Francesco chiede loro sia in fase offensiva sia difensiva. Chi occupa quella posizione in campo, insomma, deve sempre essere al massimo della forma, impresa praticamente impossibile quando si gioca ogni tre giorni.

Ci sono alcuni dati statistici che rendono meglio l’idea: 1) dopo le prime tre gare in cui ha schierato Dzeko, Perotti e Defrel, Di Francesco non ha mai più schierato per due partite consecutive lo stesso tridente; 2) al fianco di Dzeko c’è sempre stato almeno uno tra Perotti ed El Shaarawy; 3) la maglia che nelle intenzioni della società era destinata a Schick, è finita a rotazione sulle spalle di Defrel (5 volte), Gerson (3 volte), Nainggolan (1), Florenzi (2. ma dopo l’infortunio di Karsdorp va considerato a tutti gli effetti un esterno basso) e Cengiz (3), che dopo un buon avvio di stagione si è un po’ perso. L’ultima da titolare dell’attaccante turco risale a più di un mese fa: titolare lo scorso 25 ottobre contro il Crotone, poi solo panchina.

L’infortunio di Defrel complica ulteriormente i piani: a Trigoria sperano di recuperarlo per la gara con il Chievo del 10 dicembre, ma nei prossimi giorni sarà sottoposto a nuovi esami per scongiurare qualsiasi problema alla rotula del ginocchio sinistro.

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