La Storia. Baldini: “Non torno ma aiuto la Roma”

franco baldini

Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Contatti. Relazioni. E consigli. Un vecchio amico della Roma torna a far parlare di sé grazie alla Roma. Franco Baldini, da anni residente a Londra, ha incontrato James Pallotta nelle scorse settimane per un briefing informale. Non c’è stata un’investitura, né un’assegnazione di un ruolo all’interno della società, che sta ancora cercando l’amministratore delegato da piazzare a Trigoria. Solo uno scambio di informazioni. Qualche domanda, qualche risposta.

PENSIONE – Baldini non sembra intenzionato a tornare alla Roma, dove in periodi diversi è stato direttore sportivo (sotto la qualifica un po’ finta di consulente di mercato) e direttore generale. E’ lui a spiegare la situazione: «Io sono in pensione. Se esce fuori il mio nome in questo periodo è perché forse non ci sono argomenti più interessanti. La verità è che a me ogni tanto chiedono un parere». Succede da quando ha lasciato gli uffici del Tottenham, il 28 settembre scorso. Avendo una certa esperienza internazionale, oltre che un feeling speciale con Pallotta che una volta passeggiando per le strade di Boston a notte fonda gli disse «Franco, fai la Roma», non sorprende che i due siano rimasti in contatto nonostante la rottura formale del 5 giugno 2013, all’indomani della dolorosa sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Lazio.

LAVORO – Da mesi Baldini fornisce consulenze alle società. Di recente si è interessato alle vicende del Marsiglia e al trasferimento di Batshuayi, che piaceva molto anche alla Roma, al Chelsea. Ma non ha intenzione di riprendere possesso di una scrivania a Trigoria. Nella Roma anzi assicurano che non abbia voluto un euro per dispensare consigli al presidente Pallotta. E che non ci sarà mai un Baldini-ter.

CONTATTO – Però Baldini ha incontrato recentemente anche Luciano Spalletti. E’ successo il 10 maggio a Firenze, nel ristorante di proprietà dell’allenatore. All’epoca i protagonisti minimizzarono, parlando di una cena tra vecchi amici, nati peraltro a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro. Alla luce dei rapporti ormai acclarati con la Roma, viene da pensare che Baldini qualche consiglio l’abbia dato anche a Spalletti. «Ma nessuno mi ha chiesto consulenze di mercato» continua Baldini, per sgombrare il campo dagli equivoci: un direttore sportivo nella Roma già c’è ed è Walter Sabatini. Nei due anni di coabitazione, i rapporti non sempre sono stati idilliaci. E anzi gli scontri, come in ogni posto di lavoro dinamico e creativo, sono stati frequenti. Baldini lascia capire che i «pareri» forniti a Pallotta abbiano riguardato argomenti di gestione aziendale: rapporti con i partner commerciali, pubbliche relazioni, quelle attività molto preziose che in Cina chiamano Guanxi.

PROSPETTIVE – Difficile a questo punto prevedere il futuro. A oggi, la volontà di Baldini è restare lontano dallo stress del management di una squadra di calcio. Ma la Roma sta attraversando una fase di profonda ristrutturazione: Sabatini è di fatto un diesse dimissionario, Spalletti ha un altro anno di contratto e non ha fornito a Pallotta garanzie su un prolungamento, e poi resta vuota la casella dell’amministratore delegato. Non si può escludere che, con il passare dei mesi e il piacere di essersi ritrovati, Baldini e la Roma stringano un legame più forte attraverso un reale ruolo operativo. Del resto quando tornò a Trigoria da direttore generale, nell’ottobre 2011, con i capelli bianchi e la flemma britannica, come prima cosa disse: «Non c’era un motivo razionale per accettare la Roma. Per questo l’ho accettata».

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