La Roma si nasconde, Spalletti porge le scuse e Totti ci scherza su

Corriere della Sera (G.Piacentini) – Comunque vada, sarà un peccato. Perché quasi certamente Roma e Napoli finiranno la stagione con il record di punti — rispettivamente 87 e 86 —, ma servirà a poco. La seconda classificata avrà vinto il campionato dei «normali», dietro alla Juve marziana: una magra consolazione per i tifosi, che nella Capitale non vedono alzare un trofeo dal 2008 (la Coppa Italia, allenatore Spalletti), non per le società che si garantirebbero un bel po’ di milioni con l’ingresso diretto in Champions. Con lo stato d’animo di chi vede il traguardo ad un passo, la Roma oggi scenderà in campo a Verona. «Nello spogliatoio — le parole di Spallettipensiamo solamente al Chievo, non al prossimo anno. È giusto che la Juve vinca il campionato perché ha fatto grandissimi numeri, noi dobbiamo giocare le ultime due gare come se fossero il preliminare di Champions».

Spalletti non ha ancora sciolto la riserva sul suo futuro, costringendo la Roma a guardarsi intorno. «È una cosa che non mi dà fastidio. È un mercato aperto, in cui ognuno decide di programmare il futuro». È certo che il prossimo anno lui e Totti non saranno nello stesso club. «Francesco è la leggenda e il simbolo della Roma, ma lo devo trattare come uno del gruppo. Alcune volte l’ho penalizzato e mi dispiace, lui si è meritato i titoli e tutto quello che gli verrà attribuito quando smetterà». Quando? In teoria il 30 giugno, in pratica ancora non si sa. «Le foto me le farete anche il prossimo anno», ha scherzato Francesco con i tifosi alla stazione Termini, alla partenza della squadra. Mentre a Trigoria, rivolgendosi ad un piccolo fan non vedente aveva detto: «Il 28 non vengo allo stadio». Uno scherzo che non gradirebbero i 70 mila che hanno già comprato il biglietto per la gara con il Genoa. Tra loro ci sarà pure il presidente James Pallotta, presente per omaggiare l’ultimo atto del calciatore più importante della storia giallorossa. E se invece non fosse così?

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