Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Questa mattina, tra Viminale e Campidoglio, la Roma si gioca una fetta di futuro. Sul tavolo ci sono la rimozione della barriere nelle curve dell’Olimpico e la telenovela dello stadio di proprietà che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Ma questa sera, alle 20.45, c’è in ballo il presente, cioè il posticipo contro la Fiorentina per recuperare il secondo posto dopo il sorpasso del Napoli, che ha giocato una gara in più. Luciano Spalletti ha una grande considerazione di Paulo Sousa, che nello scorso campionato ha perfezionato quella «difesa a tre e mezzo» che in questa stagione è diventata il marchio di fabbrica anche dei giallorossi. In più c’è da cancellare la sconfitta dell’andata (0-1), arrivata con un gol di Badelj favorito da una posizione di fuorigioco attivo di Kalinic (stasera assente come Saponara, mentre ci sarà Gonzalo) non rilevata dall’arbitro Rizzoli.
Spalletti non avrà Salah, che andrà in tribuna appena rientrato dalla Coppa d’Africa, il lungodegente Florenzi e Vermaelen, infortunato a una mano. Sono tra i convocati Juan Jesus e Perotti, che però dovrebbero andare in panchina come l’unico arrivo dal mercato di gennaio, Grenier. E proprio dal mercato è arrivata la frase più significativa della conferenza stampa: «Borja Valero è forte, dove lo metti sta. Anche nel Barcellona, nel Bayern o nello United. Lo volevo? Abbiamo fatto altre scelte, comunque importanti. Sono contento dei giocatori che ho». Avere un Valero o un Kessie, però, lo stimolerebbe a rinnovare un contratto del quale non vuole parlare «fino al termine della stagione».