La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Ammettiamolo, Tammy Abraham era stato sincero: “Non sono così ansioso di tornare a giocare. Mi godo il Mondiale e mi alleno per gennaio”, aveva detto l’attaccante inglese appena sbarcato in Giappone. In effetti, vedendolo ieri in campo nell’amichevole contro il Nagoya Grampus finita 0-0 e con la sola emozione di un legno colpito da Ibanez, diciamo che la voglia di calcio è un’altra cosa.
Diciamolo: non è solo il Giappone che ha messo in evidenza come la squadra giallorossa faccia fatica a segnare. Se i cosiddetti “expected goals” in campionato hanno messo la Roma ai vertici di questa classifica, il gioco però prevede che la palla bisogna metterla in porta, e su questo fronte – Dybala a parte – nessuno degli attaccanti a disposizione dello Special One finora si sta distinguendo particolarmente.
Il questo momento, perciò, il problema non sembra essere quello del “mercatino” (copyright Mourinho) che in estate sembrava un mercatone. In ogni caso, da gennaio per l’attacco ci sarà anche Solbakken che, pur nel suo ottimismo, neppure lui può essere considerato un killer dell’area.