La Roma in maschera non balla

A Genova piove sul bagnato per la Roma che perde altri due uomini per infortunio, è costretta a mandare in campo Pastore fuori ruolo (e non sarà nemmeno il peggiore), a mettere dentro mezzo Dzeko con la mascherina e a giocare l’ultimo sprazzo di gara in dieci per l’espulsione di Kluivert. Così a Marassi, dove invece alla faccia delle catastrofiche previsioni di pioggia non se n’è vista affatto, esce un pareggio che va quasi bene a Fonseca. Dall’altra parte c’era tutto e di più: Ranieri col dente super avvelenato con la sua ex squadra che festeggiava il sessantottesimo compleanno, la voglia di riscatto di una città ma soprattutto di una squadra che viaggia ancora all’ultimo posto in classifica. E se la Roma non riesce e a segnare a una Samp che non finiva una partita senza incassare reti da sedici turni, un motivo pure ci sarà.  L’attacco sterile è uno dei problemi che Fonseca dovrà affrontare con medie preoccupanti in questo senso: tre gol nelle ultime cinque gare non sono certo un numero del quale andare fieri. Ma il problema vero, quello che continua a condizionare tutto e far sì che ogni valutazione più ampia sia alla fine priva o quasi di significato, è il numero degli infortunati. Quattordici con i due rimediati ieria Genova. Una maledizione cheva letta un po’ più profondamente dalla società, perché non può più essere a questo punto solo una casualità. Lo scrive Il Tempo.

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