La Roma gioca meglio in dieci, il Sassuolo si accontenta. Ma è un punto che serve a poco

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Nel campionato scorso Roma e Sassuolo si erano scambiate 12 gol (due 4-2 per la squadra di casa). Ieri è uscito uno 0-0, ma è stato tutto tranne che noioso. A infiammare la gara ci ha pensato l’arbitraggio di Maresca e il (non) lavoro alla Var di Guida: prima espulsione di Pedro in un campionato; rosso a Fonseca per proteste all’intervallo; solo giallo a Obiang per un fallo che ha azzoppato Pellegrini; tocco di mano di Ayahn in area che ha lasciato dubbi ma che non è stato rivisto. Giusto, invece, l’annullamento del gol di Mkhitaryan nel finale di primo tempo. Dopo lo 0-4 di Napoli serviva una vittoria e anche questo spiega il diffuso nervosismo. Pellegrini si è sfogato contro le critiche dei leoni da tastiera: «Noi corriamo, voi insultate. Falliti!». La Roma ha fatto meglio in dieci, quando si è liberata dell’eccesso di tattica che per tutto il primo tempo ha tenuto “bassi” Spinazzola e Karsdrop per limitare Berardi e Boga. Nella ripresa, liberati gli esterni con Villar vertice basso e Dzeko a prendere l’attacco, la Roma ha creato di più e avrebbe meritato di vincere. L’hanno fermata un palo e la mancanza di cinismo sotto porta. Un vecchio difetto. 

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