La Roma ci mette 2 facce

Il campione fa sempre la differenza e la conferma viene dal rendimento recente della Roma: 2 successi di fila in campionato contro il Lecce e il Cagliari, addirittura con 2 poker. Mkhitaryan, da esterno alto o da trequartista e comunque alle spalle del centravanti, ha lasciato il segno. In sintonia con Dzeko e anche con Kalinic. Elegante nei movimenti, ma soprattutto concreto nelle giocate: gol e assist. Sono quelli che contano e quindi pesano per il risultato. È, insomma, lui a tenere i compagni in vita nella corsa Champions. La sua presenza ha di sicuro migliorato la proposta offensiva del 4-2-3-1 di Fonseca che ha ritrovato la spavalderia e l’efficacia. Ma la squadra ha comunque due facce:crea chance a raffica e al tempo stesso ne lascia diverse anche a chi l’affronta. La fase difensiva resta dunque da registrare. Mkhitaryan, prendendo quota all’improvviso, ha aggiustato la Roma che, nel ruolo di rifinitore, ha perso sia Pellegrini che il suo sostituto Pastore. Volendo anche Zaniolo che, però, è stato quasi sempre utilizzato sulla fascia. Pellegrini, atteso in giornata dal nuovo controllo, spera di tornare presto a disposizione.Pastore, invece, deve aver pazienza. L’exploit di Mkhitaryan è stato quindi benefico per il sistema di gioco del portoghese che, rapito dal talento dell’ex Arsenal, lo ha aspettato a lungo in questa stagione, essendo infortunato a fine settembre (out 2 mesi) e a inizio gennaio (out 4 settimane): in campionato lo è riuscito a schierare solo in 13 partite su 26 e in Europa League appena in 4 su 8. Mai in Coppa Italia. Meno della metà delle gare: 17 presenze in 36 match e 10 da titolare (2 in coppa). Ecco perché ancora non è possibile scommettere sul suo acquisto a titolo definitivo a fine stagione. È in prestito e il club giallorosso tirerà le somme più avanti. Lo riporta Il Messaggero.

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