La Regione: “Stadio ma con le opere”

Corriere Dello Sport (M.Evangelisti) – «Un progetto avveniristico sul quale portiamo avanti il dialogo», ha mandato a dire il sindaco Virginia Raggi dopo l’incontro in Campidoglio tra lei, Pallotta, il vicesindaco Luca Bergamo, l’assessore all’urbanistica Luca Montuori, l’assessore al bilancio Andrea Mazzillo, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, l’amministratore delegato giallorosso Umberto Gandini e il direttore generale del club Mauro Baldissoni. Con il Comune le vicende del nuovo stadio di Tor di Valle sembrano tutto sommato marciare dopo il confronto nel quale sono state ridotte le cubature (da quasi un milione di metri a 597.000) e limate le opere pubbliche a carico dei proponenti, cioè la Roma e il costruttore Luca Parnasi. Certo, adesso bisogna vedere come e quando il tutto verrà formalizzato: per adesso ci sono qualche schizzo sulla disposizione del complesso e le garanzie verbali sulla scrittura di una memoria di giunta preparatoria per il voto di una delibera di pubblico interesse.

FERMEZZA – La Regione fa il suo mestiere e non sconti, invece. Lo ha ripetuto il presidente Nicola Zingaretti, con la collaborazione dell’assessore al territorio Michele Civita: «Incontro cordiale. Vogliamo essere i garanti della legalità. Vanno rispettate le procedure e garantiti tempi che siano i più rapidi possibile. Noi siamo a conoscenza solo di accordi di massima tra il Comune e la Roma su un nuovo progetto. Serietà impone che prima di parlare di scadenze il Comune riceva i documenti e ci faccia pervenire le sue osservazioni. Così la decisione del 5 aprile dipende da quando arriverà il progetto. L’ultima volta avevamo concesso una proroga e il giorno dopo è arrivato il parere negativo del Campidoglio. Quando vedremo le carte faremo le valutazioni, insisto su questo non certo con spirito polemico». Diciamo che in Regione lasciano aperta la porta alla soluzione positiva veloce (mentre un azzeramento dell’iter farebbe slittare tutto di almeno sei mesi) ma osservano lo scenario con discreto scetticismo. Intanto hanno ribadito a Pallotta come la conferenza dei servizi che deve decidere il sì o il no il 5 aprile si basi sul progetto originale con tutte le opere pubbliche inizialmente previste, da inaugurarsi contemporaneamente allo stadio. In secondo luogo c’è questo strano gioco di ruolo per il quale il Comune vuole un progetto completo prima di scrivere una riga ufficiale e i costruttori aspettano invece il via libera del Campidoglio. Almeno questo incastro sembra superato: lunedì la Roma mostrerà ai tecnici dell’amministrazione materiale – tutti i numeri, forse anche una visualizzazione grafica – ritenuto più che sufficiente per passare dalle chiacchiere agli atti.

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