La Raggi gela lo stadio: “Prima le opere pubbliche”

Cosa manca perché il soggetto proponente e l’amministrazione comunale trovino un’intesa che gli consenta di scrivere la variante al piano regolatore e soprattutto la convenzione urbanistica, “licenziando” finalmente questo nuovo stadio a Tor di Valle? Una sola cosa, ma i tempi sono lunghi. Ieri infatti la sindaca Raggi è stata netta: “Il mio unico interesse è che la As Roma mantenga gli impegni presi con la città. Prima vengono le opere pubbliche per i cittadini, poi il campo di calcio“. Nel progetto attuale però il Ponte dei Congressi è appannaggio di Stato e Comune, il potenziamento della Roma-Lido compete quasi del tutto alla Regione e gli espropri necessari all’unificazione della via del Mare e Ostiense competono ancora al Comune. Chi garantisce alla Roma che questi soggetti concluderanno le opere pubbliche nei due anni e mezzo di costruzione di stadio e business park? L’impressione è che una delle due parti debba fare un passo almeno laterale, altrimenti lo stadio resterà ancora in stand-by, col rischio di scavallare anche questa estate senza tagliare il traguardo. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti