La prima Roma senza Totti vola con l’ex Lazio Kolarov

 

Il Giornale (F.Malerba) – Mille e un giorno dopo la Roma torna a battere l’Atalanta, che nelle ultime cinque sfide le aveva tolto 12 punti su 15, e sia pure con affanno tiene il passo di Juve e Napoli. I giallorossi, con Totti vestito di tutto punto in tribuna, avevano l’impegno più difficile e quindi il risultato è più pesante, ma considerando che è arrivato grazie a un unico tiro in porta e dopo aver subito un assedio nel finale non è il caso di eccedere in trionfalismi. La squadra è stata pensata e costruita in modo molto diverso da quella di Spalletti e l’impressione è che ci voglia del tempo prima che Di Francesco riesca a farsela assomigliare. Il tecnico romanista tira dritto col suo 4-3-3 anche se le ultime uscite avevano evidenziato sintomi di rigetto del nuovo modulo. Ne avrà solo fino a un certo punto: ai giallorossi non manca l’applicazione ma probabilmente la paura di sbagliare i movimenti li paralizza, tant’è che nella prima fase all’Atalanta basta tenere i ritmi alti per avere il controllo della partita e rendersi perbicolosa un paio di volte. Senza l’acciaccato Caldara, con l’ammutinato Spinazzola che non ha risposto alla convocazione e con Ilicic e De Roon inizialmente in panchina i bergamaschi hanno meno qualità dell’anno scorso, in particolare sulle corsie esterne. Sono più squadra della Roma e hanno Gomez che quando prende palla prova sempre a inventare qualcosa, ma davanti il Papu trova poca collaborazione in Petagna e Kurtic.

Al 23’ Defrel spreca concludendo sull’esterno della rete un contropiede ben innescato da Bruno Peres, due minuti dopo Kurtic manda in curva un assist di Gomez, dopodiché la partita si sblocca nell’unico modo possibile: su calcio piazzato. Masiello regala una punizione dal limite falciando Nainggolan e non è una buona idea, perché la Roma ha comprato Kolarov che da fermo è uno specialista. Se ai tempi della Lazio il serbo sceglieva quasi sempre la potenza, stavolta beffa il muro nerazzurro e Berisha con un tiretto rasoterra, che passa sotto i piedi di Freuler e Petagna e si infila perfido nell’angolino. Un gol all’esordio è sempre il modo migliore per farsi voler bene dai nuovi tifosi, e Kolarov ne aveva particolarmente bisogno perché, a causa dei suoi trascorsi biancocelesti, non tutti avevano accolto bene il suo acquisto.

Il vantaggio non cambia il piano tattico della Roma, che se possibile cerca di scoprirsi ancora meno e sia nel finale di primo tempo che poi nel secondo inizia a chiudere meglio gli spazi a un’Atalanta che col passare dei minuti è sempre meno brillante. Gasperini prova a scuoterla mettendo dentro uno dopo l’altro Cornelius, Ilicic e De Roon, Di Francesco sostituisce l’esausto Defrel con El Shaarawy e poi l’infortunato Peres (problema muscolare) con Fazio: a quel punto, con l’argentino che obbliga la difesa a schierarsi a tre, si rende necessario anche togliere Perotti e rinforzare ulteriormente gli ormeggi con Pellegrini. I giallorossi stringono i denti e portano a casa la vittoria anche grazie a un po’ di fortuna quando a tre minuti dalla fine Ilicic manca l’1-1 da pochi passi stampando sul palo un cross di Gomez prolungato da Freuler, ma nel complesso sono sembrati ancora un gradino sotto alle teoriche rivali per lo scudetto. L’Atalanta inizia con un ko casalingo e la cosa non deve preoccupare se si considera che l’anno scorso fece altrettanto contro la Lazio, però anche Gasp dovrà lavorare molto per inserire i nuovi nel suo meccanismo. Lavori in corso, insomma, per due squadre che al momento sono la brutta copia della loro versione 2016-17.

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