La prima Roma di Fonseca è senza Perotti e Mancini

Sentendo parlare Paulo Fonseca sembra di ritornare alle prime conferenze di Luis Enrique. Grande fiducia, programmi ambiziosi, coraggio a piena mani: «Vincere non mi basta, io voglio dominare. Voglio una squadra d’attacco, non arretro su questo punto. Giocheremo spesso davanti all’area avversaria». Stasera la Roma inizia il suo campionato con il Genoa e il grande ex Andreazzoli sarà già un buon banco di prova. Andrà in campo, in pratica, la stessa squadra del campionato scorso, con in porta Paul Lopez al posto di Olsen e con Kluivert per Perotti, che ancor prima di iniziare è già incappato nel primo infortunio muscolare della stagione. Il «dominio» che Fonseca vorrebbe estendere sul campionato si basa principalmente sul possesso palla, che per il tecnico portoghese «è il miglior modo per difendersi». Molti tifosi sono preoccupati per il reparto arretrato sempre molto alto con difensori poco veloci come Fazio o a volte distratti come Juan Jesus. Giusto che Fonseca li difenda («Ho piena fiducia nella squadra»), ma nel frattempo la caccia al centrale affidabile continua: «Ma serve un giocatore che migliori davvero la squadra, non compreremo tanto per comprare». Il difensore più costoso, cioè Mancini (13 milioni all’Atalanta, più 8 di bonus e il 10% di eventuale rivendita) andrà in panchina «perché deve ancora entrare nei meccanismi di un gioco diverso da quello cui era abituato». Lo riporta il quotidiano Corriere della Sera. 

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