La palla a Palazzi. E il patron laziale può decadere in Figc

Stefano Palazzi

La Gazzetta dello Sport (V. Piccioni) – Ora tocca a Stefano Palazzi. E presto, prestissimo. A meno che nelle pieghe dei regolamenti non emerga una nuova strada per prendere tempo. Tempo che però al momento attuale non c’è. La procura federale del calcio ha aperto ormai da quasi quattro mesi il fascicolo Iodice-Lotito, ascoltando prima di tutto i protagonisti della vicenda e la registrazione dell’ormai famigerata telefonata, che ha provocato la collezione di perquisizioni di ieri e l’iscrizione del presidente della Lazio al registro degli indagati. Gli 80 giorni previsti dal Codice e i 40 di proroga, si esauriranno il 16 giugno. A quel punto, Palazzi dovrà decidere: deferimento al Tribunale Federale o archiviazione del caso.

NIENTE PROROGHE – Il capo della super procura Coni, Enrico Cataldi, non concederà il secondo tempo supplementare dopo aver invece dato via libera alla prima richiesta di proroga. Insomma, la giustizia sportiva dovrà inevitabilmente anticipare quella penale. Si sa comunque che in queste settimane, fra le due procure – quella calcistica e quella di Napoli – c’è stato uno scambio di alcune informazioni. È presumibile che questi contatti possano avere in qualche modo aiutato Palazzi a farsi un convincimento relativamente alla vicenda.

RISCHIO DECADENZA – Un’eventuale condanna di Lotito sarebbe una mazzata per il presidente della Lazio anche per un effetto collaterale. Secondo una ricostruzione «ufficiosa» ma credibile, Lotito ha infatti totalizzato condanne sportive per 8 mesi e 15 giorni. Non sarebbe quindi lontano dalla soglia di un anno, oltre la quale scatta la decadenza da consigliere federale. Naturalmente si parla di sentenze passate in giudicato, quindi non basterebbe una condanna in primo grado per arrivare alla decadenza. Che sarebbe un colpo oggettivo anche alle maggioranze che governano la Federcalcio e la Lega: non si tratterebbe più di una censura «politica», ma di un dato di fatto istituzionale che ridimensionerebbe fortemente le prerogative del numero uno della Lazio.

CHAMPIONS SALVA – Tutte le letture giuridico-sportive concordano invece sul fatto che anche una condanna sportiva di Lotito non avrebbe riflessi sulla partecipazione della Lazio alla Champions visto che non si tratterebbe di una squalifica per illecito sportivo. I club che partecipano alle manifestazioni dell’Uefa devono infatti autocertificare di «… non essere stati coinvolti, direttamente o indirettamente, dall’aprile 2007, in alcuna attività finalizzata a combinare o condizionare il risultato di un match nazionale o internazionale».

I 10MILA EURO – Intanto ieri la Corte Federale d’appello è tornata sul primo procedimento nato dallo scontro Lotito-Iodice. Lo ha fatto ribadendo l’ammenda di dieci mila euro nei confronti del presidente della Lazio, deferito per «avere pubblicamente leso la reputazione e l’onorabilità di Pino Iodice». È stata invece annullata la stessa sanzione per la Lazio, «per insussistenza del fatto». Ora, però, la procura federale dovrà affrontare la patata più bollente.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti