La Juventus di Allegri

Pagine Romaniste (A.Fiano) – L’avversaria della Roma nella 18^ giornata di campionato è un’acerrima e storica rivale, ossia la Juventus. Allegri attua un 4-3-2-1 iniziale, che può trasformarsi anche in un 4-3-3 in fase offensiva ed in un 4-4-2 in fase difensiva. Uno dei punti di forza dei bianconeri, infatti, è proprio l’abilissima capacità di essere camaleontici e cambiare più moduli anche durante la stessa partita, non perdendo mai efficacia. Altri punti di forza sono: la mentalità vincente, la ferocia agonistica e lo spietato cinismo. Difende con 8 elementi dietro la linea della palla, mostrando grande compattezza ed attacca in massa con 7 elementi nella metà campo avversaria. Cerca di impostare la propria manovra partendo dal basso, grazie anche alla buona tecnica ed abilità in fase di impostazione dei suoi centrali difensivi, in particolare di Benatia. Quando non è in possesso del pallone, attua un pressing molto intenso per riconquistare velocemente la sfera e non dare così modo ai suoi avversari di poter imbastire azioni offensive.

Sui calci da fermo a sfavore spesso marca ad uomo, mentre su quelli a favore attacca con 5 elementi, di cui 3 vanno centralmente, nei pressi dell’area piccola, e gli altri 2 si posizionano all’altezza dei pali della porta avversaria. Anche sulle fasce spinge di continuo ed i laterali bassi tendono sempre a stare alti. Tra i singoli a centrocampo Khedira è molto bravo sia in interdizione sia negli inserimenti offensivi e Pianjc, oltre ad essere migliorato in fase di regia, è un’arma letale sui calci piazzati, grazie alle sue ottime doti balistiche che a Roma conoscono benissimo. Ma è nel reparto avanzato che la Juventus dispone delle migliori frecce nel suo arco, con Douglas Costa, bravissimo nei tagli offensivi e a puntare e saltare ripetutamente l’uomo per creare superiorità numerica in attacco, con la fantasia di Dybala, con la potenza di Mandzukic e la tecnica sopraffina e fiuto del gol di Higuain. Il Pipita oltre ad essere uno straordinario goleador è anche abile a portare fuori posizione il suo marcatore, così da favorire gli inserimenti offensivi dei centrocampisti o di un suo compagno di reparto quando uno di questi assume posizione di trequartista.

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