Leggo – Lucho e la Roma, progetto a rischio

Fallimentare, a prescindere dai risultati. Difficile trovare un altro termine per descrivere la prima fase del progetto americano, quella tecnica che parlava di una Roma giovane e spettacolare sulla falsariga del Barcellona. La batosta di Torino (resa meno pesante dalla benevolenza di alcuni giocatori bianconeri) ha messo a nudo ancora una volta i limiti di una squadra che resta in corsa per la Champions solo grazie alla mediocrità del campionato italiano. E a far rumore non è il quarto poker incassato in meno di 4 mesi (non accadeva dal ‘45), ma la sensazione che la proposta di gioco di Luis Enrique più che essere arrivata al tramonto sembra non aver avuto mai un’alba. Dalla sconfitta con il Cagliari all’esordio alla figuraccia di Torino di domenica, anzi, da segnalare sono solamente i passi indietro di una squadra che dimostra di non avere un briciolo d’identità, soprattutto in trasferta e che non sembra credere più alle idee del suo allenatore (qualche giocatore si lamenta addirittura per i pochi allenamenti). […]

Anche la dirigenza però ha le sue colpe. Fatta eccezione per Borini e Osvaldo, la campagna acquisti si è dimostrata inadeguata e a giugno più che una ristrutturazione servirà una nuova rifondazione. L’alibi di una squadra troppo giovane, poi, oltre a stonare con i propositi estivi, non regge. Contro la Juve, infatti, la media dell’undici giallorosso era di 25,6 anni, di poco inferiore a quella della squadra di Conte (25,9). Proprio il progetto giovani, intanto, sembra naufragato: Angel, Kjaer, Rosi e Bojan hanno fallito mentre i ragazzi della Primavera (escluso Viviani) faticano a trovare anche un posto in panchina. La tanto sbandierata rivoluzione culturale basata su un ferreo codice di comportamenti poi sembra allo sbando. Più che le 10 espulsioni (record in serie A) a far scalpore sono le tensioni interne (le liti di Osvaldo con Lamela e Baldini e le discussioni post-Lecce) e i comportamenti antisportivi: dallo sputo di Lamela al calcione di Osvaldo a Cigarini passando per le lamentele arbitrali dello stesso Osvaldo e di Taddei. Diverso il giudizio sulla gestione societaria: dagli accordi con il Coni al lavoro per il nuovo stadio fino alla partnership con la Disney e al rapporto con i tifosi che hanno mostrato fiducia incondizionata nei confronti della Roma.

Leggo – Francesco Balzani

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