Juan Jesus: “Dobbiamo ancora lottare tanto per cambiare questo mondo. Nel 2019 non si può criticare il colore della pelle”

Il difensore della Roma Juan Jesus è tornato a parlare di razzismo ai microfoni di Sky Sport, dopo l’episodio che lo aveva visto vittima di attacchi da parte di un tifoso. Queste le sue parole:

Juan cosa ti rimane di questa storia?
Credo che dobbiamo ancora lottare tanto per cambiare questo mondo, in cui abbiamo figli da crescere e tutti noi vogliamo farlo in un mondo migliore appunto. Bisogna partire da questo, meno persone così in giro e sarà un bene per tutti.

Hai raccontato qualcosa ai tuoi figli riguardo questa storia?
Per fortuna il più piccolo non capisce molto ancora, però mia figlia grande mi ha detto: ‘Papà sono con te, lascia perdere che la gente non capisce quanto sei una persona perfetta per me. Sei il miglior papà del mondo’. Sono state parole bellissime.

Tutti gli insulti sono da condannare, poi c’è quello razzista e quello definiamolo normale. Quale è la differenza tra razzismo e maleducazione?
Credo che l’insulto è sempre una maleducazione. La critica ci può stare, sia in campo sia fuori. Ma giudicare per il colore della pelle, per la religione o simili non va bene. Nel 2019 non possono succedere cose del genere. Dobbiamo fare sempre del nostro meglio per migliorare il mondo, i nostri paesi e la nostra società.

Ti sembra una situazione stabile o vedi segnali di peggioramento?
Io credo che è uguale, certo prima di Lincoln e Mandela era molto peggio ma ancora succedono episodi come è successo qua, in Inghilterra, in Bulgaria. Io voglio lottare per questo.

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