Il Tempo – La Roma è a una svolta

L’uomo della svolta ha conquistato tutti. Compreso De Rossi, sempre più vicino alla fatidica firma. Sono bastate poche ore a James Pallotta per accattivarsi simpatie e attestati di stima a Trigoria. Si è presentato da uomo di business e grande conoscitore di sport, non da padrone. E per questo chiunque lo ha conosciuto ieri per la prima volta ha avuto la stessa reazione: “Jim è un grande“. Il socio forte del consorzio americano è sbarcato di prima mattina a Ciampino con un volo privato della Raptor in compagnia di Mark Pannes, il “suo” uomo dentro la Roma, e dell’amico-collaboratore Alexander Zecca. Pallotta, sorridente e disponibile, ha posato per gli scatti dei fotografi e risposto alle domande dei cronisti. “Non abbiamo problemi di soldi – ha sottolineato – su De Rossi stiamo lavorando, se ne occupa Franco (Baldini, ndr). Incontrerò Daniele come gli altri giocatori“. Detto, fatto: dopo un rapido passaggio in albergo a piazza del Popolo, lo stesso dove gli americani e Unicredit brindarono all’acquisto della società, Pallotta alle 10.15 ha varcato per la prima volta il cancello del «Bernardini». Ad attenderlo il governo della Roma al completo: Baldini, Fenucci, Sabatini e l’avvocato Baldissoni. Il bostoniano si è subito riunito insieme a Pannes con i dirigenti: la prima parte dei lavori è servita ad aggiornarlo sui vari progetti della società, la seconda per entrare nei dettagli del piano sportivo, compreso il mercato. “Ditemi di cosa avete bisogno e noi ve lo metteremo a disposizione” il messaggio di Pallotta a Baldini & Co, per testimoniare la vicinanza e la disponibilità della proprietà americana. Distante sì, ma pronta a intervenire: l’aumento di capitale di febbraio, che dovrebbe coinvolgere anche un nuovo partner cinese strategico, sarà solo il primo passo concreto. “Jim” ha ribadito la piena fiducia nei manager, si è limitato a chiedere aggiornamenti e non a suggerire soluzioni.

Poi è arrivato il momento di conoscere Luis Enrique, al quale ha fatto i complimenti. “Vedo che ora la squadra sta capendo il tuo calcio” ha detto all’allenatore, discutendo sulle singole partite che ha seguito dagli States: domani per la prima volta lo farà dal vivo all’Olimpico. Quindi “Jim” ha indossato la tuta della Roma e fatto il suo ingresso nello spogliatoio: saluti e battute con tutti, prima di entrare in campo con Baldini. A quel punto è arrivato lo “scatto” del giorno: la stretta di mano a Daniele De Rossi. Più tardi i due hanno chiacchierato riguardo la recente visita del giocatore a Boston insieme alla fidanzata e del loro blitz al “Garden” per assistere a una partita dei Celtics, di cui Pallotta non era a conoscenza. Alla conversazione si è aggiunto anche De Rossi senior e sulla questione-contratto non c’è stato nessun accenno. Pallotta ha seguito l’allenamento dalla terrazza accanto al campo in compagnia dei dirigenti e ha visitato l’intero centro sportivo. “Sono rimasto impressionato – ha raccontato a Roma Channel – da Trigoria e dalle sue strutture“. Poi pranzo veloce a base di spaghetti con Sabatini, Fenucci e Baldissoni. Unico assente Baldini, che nel frattempo ha lasciato il «Bernardini» per andare a incontrare il procuratore di De Rossi, Sergio Berti, di ritorno da Dubai. La riunione, lontana da occhi indiscreti, è servita a formalizzare l’offerta finale della Roma: un quinquennale da circa 6 milioni di euro, compresi i bonus e una clausola rescissoria per una cifra bassa, intorno ai 10 milioni, che il centrocampista ha voluto inserire per tenersi aperta una via d’uscita. A questo punto il club non è disposto a ulteriori rilanci e aspetta a breve una risposta definitiva. La sensazione crescente è che sarà affermativa, ma la clausola lascerà aperta ogni prospettiva sul futuro di De Rossi. L’intensa giornata romanista si è chiusa con una cena da “Pommidoro” a San Lorenzo. Oggi per Pallotta giri di piacere e incontri vari, ma senza passaggi istituzionali. Domani, finalmente, il debutto allo stadio che lo accoglierà con almeno 40mila presenze. Lunedì o martedì volerà a Londra, ma la sua testa è sempre più sulla Roma.
Il Tempo – Alessandro Austini

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