Italia con l’attacco spuntato

Pellè_Italia_Malta

Il Messaggero (A.Angeloni) – La frase del sarto e del vestito rischia di diventare un tormentone stonato. Antonio Conte si arrangia e spera, l’Europeo va conquistato (e non sembra un obiettivo così lontano) e allo stesso tempo te lo ritrovi sempre più vicino. Il sogno è arrivare a giugno con una squadra rodata e soprattutto con un attacco di spessore: Francia, Olanda, Germania, Inghilterra sono molto avanti. Altro che vestito, il rischio è di arrivare seminudi a giugno prossimo in Francia. Ad oggi, il progetto non sembra facile da portare a compimento. I due attaccanti su cui Conte aveva puntato all’inizio, Zaza e Immobile (a Firenze contro Malta era addirittura in tribuna), dopo un anno se li ritrova intristiti nei rispettivi club (Juventus e Siviglia) e, a suo dire, difficilmente convocabili in futuro.

Nel frattempo si è rifatto vivo El Shaarawy, che in Nazionale non trova continuità; Eder è stato tirato dentro per i capelli (sfruttando il suo passaporto italiano pur essendo brasiliano) e non ha fatto nemmeno male. Candreva lo consideriamo attaccante? Diciamo che è un centrocampista offensivo, che si adatta anche da esterno alto (con la Croazia a San Siro ha giocato come intermedio). Gli altri che completano il reparto d’attacco per questo doppio confronto con Malta e Bulgaria sono: Insigne, Gabbiadini e Pellè. Dei già convocati da Conte va menzionato pure Stefano Okaka, ora sparito dai radar azzurri dopo il gol segnato nell’amichevole contro l’Albania a Genova.

GRAZIE A GRAZIANO – Al momento, il bomber titolare è Graziano Pellè. Che con Conte ha giocato cinque partite, segnando tre reti, di cui una irregolare l’altra sera, una in amichevole (con l’Inghilterra) e un’altra a Malta il 13 ottobre scorso. Poco, anche se non lo si può certo condannare. Fa più di quel che può. Se poi ci si sofferma solo sulle partite di qualificazione, il trentenne salentino è in compagnia di Chiellini a quota due (doppietta con Azerbaigian il 10 ottobre 2014), che di professione fa il difensore e di Candreva (due reti alla croazia, una il 16 novembre 2014 e l’altra lo scorso 12 giugno 2015 su rigore), che come detto nasce centrocampista offensivo e non è certo un goleador.

Zaza e Bonucci – a quota un gol – sono andati a segno nella stessa partita, 9-09-2014 Norvegia-Italia e con loro c’è Eder, a segno in Bulgaria lo scorso 28 marzo. Considerando che un altro gol azzurro è arrivato da un’autorete di Minev, il totale reti in gare di qualificazione viene fissato a dieci (in sette partite). Sale a quattordici il bottino offensivo se consideriamo pure le tre amichevoli disputate dall’Italia di Conte, con ”bomber” aggiunti Immobile e De Rossi (Italia Olanda alla prima del nuovo ct, un gol per uno), come detto Okaka (contro l’Albania), e Eder (con il Portogallo).

COSA C’È OLTRE – Conte aspetta che succeda qualcosa (in più) lì davanti. Balotelli e Osvaldo non vengono più presi in considerazione, a meno che non cambino davvero atteggiamenti; Giuseppe Rossi sarebbe l’ideale, ma le sua condizioni fisiche sono tutte da testare; Destro ha appena cominciato la sua nuova avventura a Bologna ed è un candidato per il futuro; Cassano si propone ma per ora non è proponibile. Si attende un talento in divenire, magari per provare a cucire un vestitino piccolo piccolo. Per ora ci si gode Pellè che, come sostiene Conte, resta un esempio per tutti.

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