Italia, addio Nations

L’Italia fa ancora cilecca a San Siro. Un anno dopo, è sempre 0-0: quello contro la Svezia del 13 novembre 2017 impedì alla Nazionale di partecipare, dopo 60 anni, al mondiale; il bis contro il Portogallo la esclude dalle Final Four della Nations League. La prestazione, però, promuove gli azzurri, intraprendenti e, a tratti, divertenti. Il pubblico di Milano ha apprezzato. Manca, però, il gol, proprio come accadde contro Robin Olsen. Ciro Immobile delude. Così anche Rui Patricio esce dal campo imbattuto sia all’andata che al ritorno e festeggia la qualificazione come il collega nella stagione scorsa. Come riporta Il Messaggero, la Nazionale non vince in casa da più di 14 mesi (6° pari interno consecutivo) e non batte una big da quasi 2 anni e mezzo. La ricostruzione, del resto, è appena all’inizio. Ma l’impronta di Mancini, in poco più di 2 mesi, già è riconoscibile. L’Italia, dal ko del 10 settembre a Lisbona, è diversa nello spirito, nel sistema di gioco e negli interpreti. Adesso la traccia del nuovo ct è evidente. Privilegiato il palleggio con il doppio play, con Verratti e Jorginho che si alternano nel ruolo di regista e che hanno la costante collaborazione di Barella. Lasciato il 4-4-2, ecco il 4-3-3 riproposto per il 3° match di fila con la formazione confermata per dieci-undicesimi. La differenza con la gara d’andata, insomma, c’è e si vede. Confermati solo in 4: Donnarumma, Jorginho, Chiesa e Immobile. E’ il 5° pari consecutivo a Milano: serve a poco.

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