Nasce l’ ISON, l’Imposta per le Società che Ospitano il Napoli

Curva_Sud_Olimpico

Curve chiuse per due turni e multa di 80 mila euro . Questo il pesante bottino, in fatto di sanzioni, derivato dalla semifinale di Coppa Italia giocata dalla Roma contro il Napoli, mercoledì sera all’Olimpico. I cancelli di Nord e Sud, infatti, rimarranno chiusi sia il 26 febbraio nella sfida casalinga contro la Sampdoria, sia il 1 marzo quando i giallorossi ospiteranno l’Inter. A decretarlo è il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, attraverso l’applicazione dell’ormai tanto discussa norma sulla discriminazione territoriale. La Roma, dal canto suo, ha già presentato un preannuncio di ricorso, per il quale a parere unanime, sembra avere tutti i presupposti. Questa volta però la situazione è molto diversa rispetto a quando si era decretata la chiusura, poi annullata, a seguito della partita a San Siro con il Milan: in quel caso erano state travisate le parole del coro incriminato, oggi non è l’accusa ad essere messa in dubbio, ma la sanzione, troppo pesante e strumento che conferisce abnorme potere nelle mani di pochi. Anche perché se è vero che i romanisti hanno espresso parole offensive verso la tifoseria ospite, è altrettanto provato, e chi era all’Olimpico può testimoniare, che i sostenitori del Napoli hanno lanciato bengala in curva nord durante il corso della partita, gesto sanzionato con 15 mila euro di multa. E’ evidente il paradosso, tra l’altro la trasgressione è avvenuta in una sfida di Tim Cup e la sua sanzione verrà scontata in due gare di Campionato, cosa assolutamente lecita, poiché il testo prevede che questa venga inflitta nella “seconda partita di un torneo ufficiale”, a cui non è assolutamente dimostrabile che vi partecipino gli stessi tifosi colpevoli. Tutti, di comune accordo, sostengono che la norma è ingiusta e incompleta, che il testo vada modificato, addirittura i tifosi Napoletani, lodevolmente, si erano auto-discriminati per lanciare un segnale forte. Ormai chi affronta in casa propria la squadra del presidente De Laurentis, è soggetto poi al pagamento di un’imposta, vedi Verona e Bologna, inaccettabile sotto tutti i punti di vista economici e morali, senza assolutamente per questo voler accusare in alcun senso il Napoli o i suoi sostenitori, anzi…

Tutti, compresa la Roma, sono e devono essere contro qualsiasi tipo di discriminazione, ma tra voglia di cambiamento e stallo nel modificare, tasse e contraddizioni, sembra quasi che non si stia più parlando soltanto di giustizia sportiva…

Umberto Ruggeri

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