Io pugnalato alle spalle dalla Roma

Come si dice a Roma, ma anche a Boston, volano gli stracci. Le parole di Totti sono uno tsunami che investe tutto l’ambiente Roma e lascia intatto quasi nulla. Si salvano il nuovo CEO Guido Fienga, definito come l’unico che è stato con lui leale e sincero, e Lorenzo Pellegrini, eletto a erede della romanità di cui Totti e De Rossi sono stati per decenni portavoce. Il resto è pianto e dolore per tutto: dirigenti e giocatori che godono della sconfitta, bugie, promesse non mantenute, nemici della romanità e tanto altro ancora. Per l’ex numero 10 questo secondo addio è stato ancora peggiore del primo, come staccarsi dalla mamma, “sarebbe stato meglio morire”. La risposta del club non si fa attendere, si considerano pure illazioni fantasiose le parole di Totti e pericolose visto che la società è quotata in borsa. Una sorta di avvertimento, per evitare problemi giudiziari futuri. Intanto oggi previsto un nuovo incontro in Campidoglio per lo stadio, che si fa sempre più lontano. Molti tifosi sostengono che un “no” allo stadio definitivo potrebbe indurre Pallotta a lasciare la Roma, ma per il momento Jim non sembra affatto intenzionato a mollare. Insomma Totti ieri ha detto tutta la verità, la sua verità, e la vicenda non è destinata a terminare qui. Lo riporta Il Corriere della Sera.

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